Maria Ss. del Bosco, Patrona del popolo Niscemese
Festa patronale a Niscemi
Dal 21 luglio al 13 agosto, si svolgono i festeggiamenti in onore di Maria Ss. del Bosco, patrona di Niscemi che si festeggia la seconda domenica del mese di agosto. Un ricco programma di eventi religiosi, folkloristici e culturali, festeggerà la Patrona.Domenica 5 agosto al pomeriggio presso il Santuario la benedizione dei trattori e delle macchine d’epoca, a cui seguirà la processione dell’immagine della Madonna del Bosco fino alla chiesa Madre dove alle 19.30 sarà celebrata la Messa e avrà inizio il “settenario” di preparazione alla festa con riflessioni sulla lettera di Papa Francesco “Gaudete et exultate” “con Maria chiamati tutti alla santità”. Domenica 12 agosto, giorno della festa alle 10.30 la Messa con le confraternite, le associazioni e il coro Maria Ss. del Bosco. Alle 19 il Pontificale, presieduto dal vescovo mons. Rosario Gisana e la processione per le vie della città.
Lunedì 13 agosto alle 19.30 la Messa e la processione di ritorno del quadro della Madonna dalla chiesa Madre al santuario.
La Festa si svolge in due momenti: il primo il 21 maggio, a ricordo della data del 1599, quando il pastore Andrea Armao trovò il suo bue “Portagioia” chinato presso una sorgente d’acqua dove si trovava un velo di tela dipinto raffigurante la Madonna con in mano un globo e in braccio Gesù Bambino, con due lucerne accese su un piedistallo sormontato da una croce di pietra. La gente del luogo venne subito a venerare il dipinto e a bere l’acqua della sorgente considerata miracolosa per dare la salute agli ammalati. Da dieci anni, il 21 maggio, il Santuario viene decorato con luci, infiorate e dai tanti devoti che visitano la Chiesa. Ancora oggi tanti sono i devoti che dal 21 aprile al 21 maggio, percorrono a piedi (anche scalzi) la strada dalla propria abitazione al Santuario per chiedere il miracolo alla Santa, recitando il rosario.
Il secondo momento viene festeggiato durante il venerdì, sabato e la domenica della seconda settimana di agosto, per permettere ai numerosi emigrati niscemesi di partecipare ai festeggiamenti nella città illuminata, usanza iniziata in quanto a maggio vi era la raccolta del grano e molti contadini vi erano impegnati.