La Diocesi in campo per lavoro e sviluppo
Si svolgerà a Pietraperzia giovedì 28 marzo alle ore 18,30, presso il refettorio dell’ex convento francescano il convegno diocesano sul tema “Coesione, Crescita, Occupazione per la promozione dell’uomo e del territorio. Riflessione sullo sviluppo delle aree interne”.
Da tempo il tema dello sviluppo economico e sociale del territorio diocesano è al centro della riflessione e del confronto promosso dal direttore di Caritas Diocesana, mons. Rosario Gisana. Dopo attenta osservazione, l’attenzione si è subito concentrata su due poli: Pietraperzia e Niscemi. Infatti, la provincia che ha subito il più consistente decremento demografico è quella di Enna, che tra il 1971 il 2011 ha perso più del 9% della popolazione ed i piccoli e piccolissimi comuni (con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti) incontrano grandi difficoltà a trattenere i residenti.
In uno scenario così mutato, con sollecitazioni che arrivano a tutti i soggetti sociali circa la grave crisi occupazionale e lo spopolamento delle nostre aree che testimonianza dare?
La Caritas Diocesana di Piazza Armerina, rilevati i dati dal proprio osservatorio delle povertà e delle risorse ha deciso di confrontarsi con queste problematiche e con questi temi e, tenendo conto di questo contesto e delle gravi emergenze occupazionali ha elaborato una progettazione biennale a valere sulFondo CEI 8xmille Italia 2018.
Ha concentrando lo sforzo progettuale sulla realtà di Pietraperzia – comune dell’entroterra della diocesi con una popolazione residente di circa 6.800 abitanti, con una tendenza dei giovani a lasciare una realtà considerata priva di prospettive – e di Niscemi, 27.000 ab. circa, collocato a Sud della diocesi con disagio sociale notevole ed una tendenza inquietante allo spopolamento.
Le due aree in esame sono contraddistinte, purtroppo, da persistenti squilibri sul mercato del lavoro e da elevati tassi di disoccupazione. Nel 2017 sia a Caltanissetta che ad Enna l’indicatore ha infatti sfiorato il tasso più alto tra le province italiane, 23% circa, e con una disoccupazionen giovanile superiore al 40%.
La persistente crisi economica, la perdita del lavoro, la chiusura di imprese, la chiusura del petrolchimico di Gela, non mostra segnali di ripresa generando così disagi sempre più importanti a livello locale e interessando territori da sempre colpiti da difficoltà economiche e sociali. Di conseguenza, i bisogni di natura economica e sociale sono aumentati ancora di più rispetto al passato e necessitano di maggiore attenzione.
I comparti dell’agricoltura e dell’artigianato incidono significativamene nella ricchezza prodotta ma non esprimono un ruolo trainante; le ragioni sono da addebitare alla mancanza di una giusta valorizzazione delle tipicità e alla scarsa competitività. Il sistema economico complessivo si basa, prevalenteme, sui redditi da lavoro dipendente derivanti da impieghi per servizi forniti dalla pubblica amministrazione, nonché dal commercio.
La Caritas Diocesana, constatata la grave crisi economico-sociale e le conseguenti emergenze affrontate, ha ritenuto, intanto, di impegnarsi ad attivare strategie, anche se contenute, di stimolo e sviluppo delle realtà di Pietraperzia e Niscemi. Entrambe le comunità possiedono infatti prodotti ad alto valore aggiunto e di nicchia: il pistacchio nel primo caso e lo zafferano e le officinali nel secondo caso, non adeguatamente valorizzati dall’assenza del processo di filiera. “PromuoviAMO,ColtiviAMO,TrasformiAMO”è il titolo del progetto dell’ambito lavoro che ladiocesi hapresentato alla Caritas Italiana. Realtà agricole locali, mercati locali, quindi, che si specializzano e che si scambiano esperienze, produzioni e puntano alla nascita di un paniere di produzioni tipiche.
La proposta, lo scorso anno, presentata con molta timidezza nei tavoli tematici locali attivati, è stata apprezzata, considerata coraggiosa, lungimirante e necessaria, e valuatata con grande interesse dai dipartimenti di Caritas Italiana. La proposta progettuale, di valorizzazione del pistacchio a Pietraperzia e dello zafferano e delle officinali a Niscemi, appare la risposta solidale a ciò che serve concretamente. Si vuole favorire la costituzione di forme associative (cooperative), creando delle sinergie fra la fase agricola e quella artigianale, in modo che il centro di trasformazione non sia solo il luogo ove si conferisce la produzione, ma il punto di riferimento delle strategie produttive e commerciali di tutto il comparto.
Il pistacchio, oltre ad avere un ruolo produttivo e di valorizzazione di aree altrimenti improduttive, ha la funzione ambientale e paesaggistica; il suo habitus unico esprime la forza e la vitalità della specie e l’asprezza del territorio in cui è insediata. Il pistacchio di Pietraperzia può divenire una risorsa economica locale per il turismo escursionistico e naturalistico, culturale e culinario di prodotti tipici locali.
Il convegno, promosso dal vescovo e dal vicariato foraneo di Pietraperzia, con la qualificante presenza di Enzo Conso, docente di sociologia e presidente della Fondazione FAI CISL studi e ricerche, dei Segretari Generali Territoriali di CGIL CISL UIL, Nunzio Scornavacche, Carmela Petralia, Mudaro Vincenzo e dei Segretari di categoria dei lavoratori agricoli, vuole essere un punto di partenza per una rinnovata strategia affinché si possa costruire un processo che rimetta al centro del dibattito la promozione dell’uomo e del lavoro e la valorizzazione del territorio e dell’agricoltura.