Aeroporto Un magnate australiano pronto a realizzare a proprie spese, l'intera struttura a Centuripe
Non è un idea ma una certezza
Sono anni che se ne parla, ma ora sembra arrivata la svolta decisiva nella vicenda dell’aeroporto intercontinentale che dovrebbe sorgere nell’ennese sul territorio del Comune di Centuripe, grazie all’interessamento di un magnate australiano di origini calabresi, Peter Iellamo, che è pronto a realizzare, a proprie spese, l’intera struttura. Per dare il via al progetto, messo a punto dalla facoltà di Ingegneria dell’università Kore, è stata costituita la società “Victoria Aviation Group”, presieduta da Maurizio Severino e composta da Salvatore La Placa, in rappresentanza del capitale, e da Emanuele Passanisi e figlio, in qualità di componenti.
La “Victoria Aviation Group”, nella mattinata di lunedì 15 aprile, nella sede centrale della Kore, alla presenza del presidente Cataldo Salerno, del sen. Vladimiro Crisafulli, dei sindaci di Centuripe e Catenanuova, Elio Galvagno e Carmelo Scravaglieri, ha incontrato i rappresentanti della stampa che si sono dimostrati interessati e pronti a dare il loro contributo al rivoluzionario progetto. E di progetto rivoluzionario si tratta realmente visto che, come chiarito dai componenti della società, non verranno chiesti capitali pubblici ma tutto verrà fatto a spese (si parla di non meno di 1 miliardo e mezzo di euro) esclusive della holding. Per realizzare l’aeroporto più grande del Mediterraneo – opera che si innesta in maniera armonica con svincoli autostradali e ferrovia – verranno impiegate sicuramente maestranze locali in previsione delle oltre duemila assunzioni, il triplo dell’attuale parco dipendenti che opera all’aeroporto di Fontanarossa, che verranno fatte non appena l’opera verrà ultimata. Cosa importante, l’area individuata non sarebbe a rischio ceneri in caso di eruzione dell’Etna e vi si potranno costruire due piste lunghe almeno 5 Km, per potere ospitare anche gli aerei più grandi.
Non solo: è previsto anche uno spazio dedicato alla manutenzione degli aerei, considerato che oggi le compagnie aeree devono rivolgersi a Parigi o Dubai. “Dobbiamo decidere cosa fare -ha detto il presidente della Kore Salerno – se rimanere degli scalcinati, oppure realizzare un sistema aeroportuale regionale che possa consentire alla Sicilia di sviluppare finalmente tutte le sue potenzialità nel settore del turismo”. La Sicilia non risulta tra le prime 30 regioni europee da un punto di vista turistico, mentre ai primi posti vi sono le Canarie e le Baleari con un transito aeroportuale di oltre 35 milioni di passeggeri; per quanto riguarda l’Italia la Sicilia è superata perfino dal Veneto e dalla Toscana. “Negli aeroporti di Catania e Palermo nel 2018 sono transitati appena 16 milioni di passeggeri – ha aggiunto Salerno – per lo più emigrati che tornano e famiglie che vengono a mare. Manca nella nostra isola l’elemento di internazionalità e di intercontinentalità di cui ha anche responsabilità gravissime la cosiddetta compagnia di bandiera Alitalia, fallita nei fatti, perché si ostina a mantenere rotte nazionali improduttive e lucra sulla Sicilia, facendo pagare tariffe da volo intercontinentale.
La Sicilia dentro l’Italia non ha nulla da cavare perché le politiche sul trasporto aereo nazionali continuano ad essere di piccolo cabotaggio assolutamente marginali che non ci pongono neanche a livello di Malta. Quindi, l’idea di intervenire per avviare, migliorare, potenziare il sistema aeroportuale siciliano con l’iniziativa privata è assolutamente benvenuta”. Insomma, la Kore partecipa a questo progetto con la volontà di rilanciare un territorio dalle molteplici potenzialità, tutte paradossalmente sacrificate senza un valido motivo. I risvolti saranno economici per tutto il territorio, anche perché oggi i siciliani, come ha ricordato Salerno, spesso sono costretti a pagare in maniera esagerata i costi di trasporto. Alla nostra domanda se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fosse a conoscenza di questo progetto, considerato che nel 2017 l’allora ministro dichiarò che “in Sicilia non c’è spazio per nessun nuovo aeroporto fino al 2030”, Salerno ha precisato che “la nuova struttura aeroportuale intercontinentale che si andrà a realizzare, non è altro che un ampliamento e potenziamento dell’aeroporto di Fontanarossa”. “Che il progetto dell’aeroporto intercontinentale non è solo un’idea ma una concretezza lo dimostra -ha affermato invece il presidente della “Victoria Aviation Group”, Severino- il fatto che l’aeroporto di Fontanarossa è ormai asfittico”. Severino ha spiegato che “secondo una proiezione temporale si pensa che l’aeroporto di Catania in futuro debba accogliere circa 21 milioni di passeggeri”. “Con questi numeri, Fontanarossa sicuramente imploderebbe – ha chiosato – perché non vi sono vie di comunicazione, parcheggi e perchè è stato pensato e ubicato in maniera sbagliata con una pista che risulta anche corta. Da qui la necessità di ampliarlo, individuando proprio nel territorio di Centuripe, a ridosso dell’abitato di Catenanuova la località adatta a tale scopo. E’ un’area attraversata da un nodo autostradale e ferroviario importante, con dei terreni pianeggianti; e soprattutto è un’area dove già è stato fatto, da parte dell’Enac, uno studio dei venti che ci consente di risparmiare almeno cinque anni sui tempi di realizzazione dell’opera”.