Svelati i lavori di restauro al Santuario di San Filippo apostolo ad Aidone. Una raccolta di fondi per completare i pagamenti
Tornano a splendere le Cappelle
Lo scorso 24 aprile ha avuto luogo la cerimonia di presentazione dei lavori di restauro della Cappella Eucaristica, della Cappella di san Filippo e di una tavola dipinta raffigurante San Filippo, nella parrocchia Santa Maria la Cava – Santuario San Filippo apostolo in Aidone. Nel corso della cerimonia, dopo i saluti del parroco, don Carmelo Cosenza, sono intervenuti il vescovo mons. Rosario Gisana, il direttore dell’ufficio diocesano per i Beni Culturali don Giuseppe Paci, lo storico dell’arte prof. Giusppe Ingaglio, il direttore dei lavori prof.ssa Antonina Foti e gli esecutori del restauro, rappresentati da Rossella Caporale che ha presentato i lavori.
Tantissimi i presenti, che attendevano di vedere “svelate” le due cappelle che sono state chiuse per ben 5 mesi e restituite ora in tutto il loro splendore.
La Cappella Eucaristica, inglobata nella Torre di epoca Normanna del XII secolo, detta “Torre Adelasia” è stata ripulita di tutte le vecchie stuccature e listature che erano realizzate con materiali cementizi in un precedente intervento che risultavano molto deturpanti. Sono stati eliminati tutti i fili addossati alle pietre dell’impianto elettrico, delle campane e dei microfoni. Il restauro ha restituito linearità e leggibilità.
La Cappella di San Filippo, del XVIII secolo, era stata ampliata e adornata con stucchi in stile barocco, da Massa Pasquale, così come si legge in un documento conservato nell’archivio parrocchiale nel 1902, risultava ridipinta da tre strati di scialbatura abbastanza pastosa di colore grigio che rendeva grossolani i volumi. Era presente molto strato di sporco causato da polvere, cera e schizzi di intonaco. La ridipintura presentava anche tracce di oro non originale e ridipinture in porporina e diverse fessurazioni e mancanze. Il restauro ha restituito la cromia originale, deturpata e stravolta nella sua leggibilità.
Il delicato intervento di pulitura ha portato all’eliminazione di ben tre strati di scialbature. Dal restauro della cappella sono emerse anche delle iscrizioni in latino in alto a destra e sinistra della nicchia che documentano l’anno in cui fu ampliata e decorata la cappella 1902, e il nome del procuratore la deputazione della Cappella, il parroco don Giovanni Di Prossimo Fiore. Altre iscrizioni sono emerse nei due pannelli raffiguranti episodi del Vangelo in cui è presente san Filippo: la moltiplicazione dei pani e i greci che si rivolgono a lui per vedere Gesù.
Restaurato anche un dipinto su tavola raffigurante San Filippo, di cui non si hanno notizie storiche, ma è databile con la realizzazione della stessa Cappella, e che serviva da porta della nicchia dove è custodito il simulacro di San Filippo. IL dipinto costituito da due parti, il dipinto su tavola e la cornice intagliata dorata erano in cattivo stato di conservazione.
Ora questa tavola dopo il restauro tornerà a “svolgere” la sua funzione originaria, ossia chiuderà la nicchia dove è custodito il simulacro di san Filippo apostolo che sarà esposto in occasione della sua festa e del mese di maggio. Restaurato anche l’artistico cancello in ferro battuto a chiusura della Cappella di san Filippo realizzato nel 1904 da Angelo Toscano Marotta e Vincenzino Scozzarella.
“Sono stati mesi di intenso lavoro – dice il parroco don Carmelo – che ha restituito alle due Cappelle tutto il loro splendore”. La parrocchia si è impegnata per pagare questo restauro, del costo complessivo di 102.000 euro, infatti “non abbiamo avuto nessun finanziamento – continua il parroco – ci siamo impegnati a portarlo avanti con i fondi della parrocchia provenienti per la gran parte dalle offerte raccolte in occasione della festa di san Filippo. Ma i fondi a nostra disposizione da soli non bastano, per questo ho chiesto a tutti di contribuire con qualsiasi offerta. Anche se i lavori sono terminati, la raccolta di offerte continuerà ancora, in quanto non sono ancora state liquidate alla ditta tutte le somme spettanti.”
Il restauro è stato portato avanti dal Restart di Rossella Caporale di Belpasso, sotto la direzione tecnica della prof.ssa Antonina Foti e l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni culturali di Enna e dell’ufficio diocesano per i Beni Culturali. Esecutori del restauro sono stati Rossella Caporale, Paola Ciappina, Sebastiano Cucè e Filippo Lomonaco.