Prima gli italiani? No, prima gli ultimi
“Nel giorno del trionfo della Lega di Matteo Salvini alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo Papa Francesco ha nuovamente difeso i migranti. Per il Pontefice il trattamento riservato loro sempre più spesso «rappresenta un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto». E poi, senza citarlo, ha inviato un messaggio al leader leghista: «Per un cristiano è contraddittorio affermare “prima io e il mio gruppo” perché nella logica di Cristo e del Vangelo gli ultimi vengono prima»”.
Così il quotidiano Libero, diretto da Vittorio Feltri, martedì 28 maggio scorso ha dato la notizia delle parole del Papa contenute nel messaggio per la Giornata Mondiale e del rifugiato 2019, che si celebrerà il prossimo 29 settembre, sul tema: ‘Non si tratta solo di migranti’, ritenendo che si tratti di una risposta a Salvini. Emblematico e lapidario il commento dello stesso giornale: Il Papa insiste: “«Prima gli italiani? No, prima gli ultimi». Non l’ha capita ancora”.
Probabilmente “Libero” vuole sottolineare che la gran mole di voti raccolti da Salvini indichi alla Chiesa e al Papa che su questo tema devono prendere un’altra direzione, ignorando che il messaggio di Francesco si rivolge a tutti i cristiani nelle diverse parti del mondo. Come se le indicazioni evangeliche, cui il Papa si ispira, dipendessero dall’umore ondivago delle maggioranze politiche e come se il Papa e la Chiesa ricercassero un consenso popolare per avallare le loro posizioni. Evidentemente per l’inventore del “metodo Boffo”, che ha fatto del “me ne frego” il suo motto, non conta comprendere il senso delle parole e dei fatti che racconta, quanto piuttosto far passare il Papa per un sinistroide rimbambito e fuori dal mondo per attirare il consenso dei cattolici conservatori.