Le feste patronali che si celebrano in Diocesi nel mese di settembre
Sono quattro i comuni della Diocesi (Barrafranca, Gela, Mazzarino e Riesi) che a settembre celebrano le loro feste patronali. Sono un forte momento di aggregazione e non solo dal punto di vista religioso
MARIA Ss. DELLA STELLA – BARRAFRANCA
L’otto settembre, Barrafranca festeggia la sua Patrona Maria Ss. della Stella. Il culto di Maria SS. della Stella è molto antico e fu introdotto dalla famiglia Barresi, principi di Pietraperzia. Nel 1529 con Matteo Barresi III l’antica “Convicino” assume il nome di Barrafranca, e viene ripopolata con l’arrivo di persone provenienti da tutti i possedimenti della famiglia Barresi, ma soprattutto da Militello Val di Catania che portarono con sé il culto di Maria SS. della Stella, già venerata nel loro paese. Questo però non esclude che già nell’antica “Convicino” non esistesse il culto, introdotto da Abbo IV Barresi quando, nel 1330 comprò l’antico feudo di “Convicino”. Con certezza sappiamo che nel 1572 la municipalità e il clero dichiarano Maria SS. della Stella compatrona, assieme a sant’Alessandro. Grande la devozione all’antica tela raffigurante la Madonna della Stella con sant’Alessandro e san Giovanni Battista. La tela raffigurante la Patrona, fu trafugata nella notte del 19 giugno 1977, era di antica fattura, per alcuni storici probabilmente fu dipinta nel 1572, per altri esisteva già molto prima. Molte sono le storie, spesso fantasiose, della sua esecuzione: chi narra che fu portata, trovandosi di passaggio a Barrafranca, da un pescatore di Gela che l’avrebbe trovata lungo la spiaggia, arrotolata e sporca. Altra tradizione vuole che fosse stata dipinta da un pittore, in cerca di lavoro, in una “ticchina” vicino alla chiesa, dove aveva ricevuto ospitalità da una donna. Dopo alcuni giorni il pittore scomparve all’improvviso. La donna vedendo il quadro e avendo riconosciuto la figura di Maria e quella di san Giovanni Battista e sant’Alessandro, già venerati a Barrafranca, decise allora di donare il quadro alla vicina chiesa. Qualunque sia la verità, quell’immagine era molto cara ai barresi, anche perché tante volte li aveva protetti: una prima volta da un’invasione di locuste che colpì non solo Barrafranca ma l’intera Sicilia dal 1689 al 1711. In quell’occasione il quadro fu portato in processione assieme al SS. Crocifisso miracoloso. Protegge di nuovo il popolo barrese sia nel 1784 sia nel 1798 da una nuova ondata di locuste.
Il popolo poté venerare l’immagine della sua compatrona fino alla notte del 19 giugno 1977 quando la tela e gli ori che la ricoprivano furono rubati, lasciando solo la mirabile cornice seicentesca, dipinta di oro e azzurro (ricopre ancora l’attuale quadro), che la incorniciava. Per quell’anno non ci fu nessuna processione, lasciando il popolo barrese nello sconforto. L’anno dopo (1978), la Commissione dell’Arte sacra Diocesana di Piazza Armerina bandisce un concorso per scegliere la nuova tela che avrebbe sostituita quella trafugata. Così su otto tele partecipanti, il 13 agosto 1978 la Commissione scelse la tela del professore Gaetano Vicari, che diventa l’attuale quadro della compatrona. Dall’8 settembre 1978 la nuova effige di Maria SS. della Stella è portata in processione dentro un’arca di legno, scolpita nel 1849 da Angelo Minoldo di Mazzarino e restaurata, alcuni anni fa, dal restauratore barrese Valentino Faraci.
Rita Bevilacqua Radioluce.it
MARIA Ss. D’ALEMANNA – GELA
Gela abbraccia la sua Patrona. L’8 Settembre si celebra la festa della Madonna dell’Alemanna, patrona della città, dal 1450 anno del ritrovamento dell’icona in stile bizantino della Madonna. Nel punto in cui fu portata alla luce l’icona della Madonna, in suo onore fu innalzata una chiesa, il Santuario di Maria SS. dell’Alemanna. L’icona della Madonna, venerata a Gela come patrona, fu portata in quella città dai Cavalieri dell’Ordine Teutonico. I racconti popolari, tramandati da generazione in generazioni, parlano del rinvenimento della venerata icona di Maria SS. d’Alemanna in un modo miracoloso intorno al 1476. Si narra infatti che un contadino mentre arava la terra si accorse che i suoi buoi non proseguivano più; pensando che si trattasse di un ostacolo proveniente da qualche corpo duro sottostante il terreno, il contadino si mise a scavare, anche con la segreta speranza di trovare un tesoro nascosto, ma quale non fu la sua meraviglia quando le sue mani cominciarono a tirar fuori una tavola sulla quale s’intravvedeva una immagine dipinta: era l’effige della Beata Vergine. Nel momento stesso in cui estrasse dal terreno l’intero quadro, il contadino si accorse che i due buoi si erano inginocchiati. Maria SS. d’Alemanna è chiamata protettrice e Patrona della città, ufficialmente verso il 1650 in seguito ad una bolla di Urbano VIII. La bella icona bizantineggiante della Vergine riporta alla Terranova voluta da Federico II, che chiamò “i Religiosi Teutonici di Santa Maria d’Alemanna, i cui Frati prestavano culto alla Divina Signora, da essi certamente arrecata”. Questa tavola, sotterrata dai Cavalieri Teutonici, durante le incursioni saracene trai secoli XIV e XV, in una buca nei pressi dell’altare dell’antica, omonima chiesetta, è la memoria storica di avvenimenti significativi della città: ad essa i gelesi attribuiscono lo scampato pericolo dal terremoto del 1693 e l’incolumità durante il violento bombardamento navale del 10 luglio 1943. In occasione della festa la città sarà illuminata. La mattina dell’8 settembre, la Chiesa Madre è meta di una folla che sosta in preghiera davanti all’icona della patrona. Il vescovo della Diocesi mons. Rosario Gisana celebrerà un solenne Pontificale e nel tardo pomeriggio si svolge la processione dell’icona per le vie cittadine.
MARIA Ss. DEL MAZZZARO – MAZZARINO
La terza domenica di settembre Mazzarino festeggerà la sua Patrona Maria del Mazzaro. La festa è preceduta da un “novena” o “novenario” di preparazione ai festeggiamenti. Per l’intera giornata della domenica, la Basilica- santuario è meta di devoti che vanno ad assistere alle celebrazioni eucaristiche. La sera, dopo la messa vespertina, si assiste alla processione della statua di Maria SS. del Mazzaro per le vie della città, portata a spalla dai membri della Confraternita, “Figli di Maria del Mazzaro”. Inoltre il pomeriggio della festa, prima della messa vespertina, si assiste alla processione detta “Processione della Madonna dumannaredda”. Quest’ultima si lega a una tradizione antica che risalirebbe a più di 100 anni fa, quando le famiglie a lutto e le vedove non potevano uscire di casa per fare le loro offerte alla Madonna che, accompagnata da cavalli, muli, somari, passava da queste abitazioni attraversando le vie della città per consentire alle donne di fare doni in natura, ricavati dal lavoro della terra (grano, mandorle, fave, ecc). La statua lignea della Madonna del Mazzaro, portata in processione, è stata commissionata dal comitato della festa patronale per evitare di danneggiare di portare in processione la preziosa icona, dipinta su legno “stile greco-bizantino” e ritrovata nel 1125 in un bosco, dentro a un sotterraneo, nel luogo dove oggi sorge l’attuale Santuario di Maria SS. del Mazzaro, raffigurante la Madonna delle Grazie affiancata dalle due martiri siciliane Agata e Lucia. La statua attuale è di scuola palermitana e fu terminata nel 1874. In preparazione il programma delle celebrazioni cittadine.
MARIA Ss. DELLA CATENA – RIESI
Patrona della città di Riesi è Maria Ss. della Stella che si festeggia la seconda domenica di settembre. Questa devozione ha origini antichissime. Un fatto miracoloso, avvenuto a Palermo, fece sì che il culto alla Madre di Dio sotto il titolo della Catena si diffondesse rapidamente: nel 1390, sotto il regno di re Martino di Sicilia, tre innocenti furono condannati all’impiccagione, che si soleva svolgere nella piazza Marina. I tre venivano condotti al supplizio quando la Vergine, mossa dalla loro innocenza, scatenò una tempesta tale, con tuoni e fulmini che tutti, compresi i condannati, furono costretti a rifugiarsi nella vicina chiesetta dedicata a S. Maria del Porto. La tempesta si protrasse per tutto il giorno tanto che l’esecuzione fu differita al giorno successivo. Le guardie assicurarono i condannati con grosse catene e ceppi ai piedi. I tre uomini, trovandosi ai piedi della Vergine con fiduciosa confidenza nell’avvocata degli afflitti, la pregarono di liberarli dalla morte. Intorno alla mezzanotte, quando le guardie, vinte dal sonno, avevano allentato la vigilanza, i ceppi caddero dai piedi dei tre mentre si aprivano le porte della Chiesa senza alcun rumore. Al mattino, accortisi della fuga dei prigionieri, le guardie li trovarono che camminavano per la città raccontando dell’accaduto. La notizia si diffuse rapidamente e moltissimi accorsero a quel luogo per venerare la Vergine e il suo divin Figlio. Da allora la chiesa assunse il nome di S. Maria della Catena e ben presto ne fu costruita una più ampia e bella che tutt’oggi può essere ammirata nei pressi della Piazza Marina. Da quel momento diversissime furono le chiese del regno che furono edificate ed intitolate alla Madonna della Catena. Riesi fu il primo comune della provincia di Caltanissetta. Ben presto il santuario, sito in piazza Garibaldi, divenne meta di numerosi pellegrini non solo di Riesi, ma anche dai paesi del circondario, che tuttora vengono a chiedere al Signore, per intercessione di Maria, la liberazione dai mali fisici, spirituali e morali. Tale è infatti il significato attribuito alle catene: esse ci legano al Signore, ma sono anche simbolo del peccato che ci lega allontanandoci da Dio. Un’amore alla loro patrona da parte dei riesini emigrati si manifesta con la istituzione della festa anche nei luoghi di emigrazione in cui numerosa è la loro presenza: Boston, Toronto, Genova. Il giorno della festa, nella seconda domenica di settembre, vede numerosissimi pellegrini provenire dai paesi viciniori nella notte, alcuni a piedi scalzi. Da qualche anno i giovani delle comunità ecclesiali di Riesi si sono organizzati per accogliere i pellegrini e pregare con loro. Alle due di notte i giovani si riuniscono alla periferia del paese e in un clima di preghiera, quando i pellegrini si sono radunati in gran numero, ci si incammina insieme verso il santuario dove, alle 4 del mattino viene celebrata la Santa Messa. Diverse celebrazioni si succedono nel corso della giornata, culminando con la Messa pontificale celebrata del Vescovo alla presenza delle autorità cittadine. La processione con il fercolo di Maria spinto dai devoti conclude la festa religiosa. Attorno ad essa ruota poi tutta una serie di manifestazioni culturali, sportive e folkloristiche organizzate dai vari Enti della città.
Basilica-Santuario Maria SS della Catena