Incontro formativo con gli operatori Caritas della Diocesi
Abbattere l’autoreferenzialità
“Guidati dal Vangelo a camminare con gli ultimi”, è stato il tema proposto per l’incontro formativo dello scorso 20 settembre, agli operatori dei Centri di Ascolto Caritas della Diocesi.
Tre suore si sono alternate nelle relazioni: suor Celina (dell’Istituto suore Domenicane Santa Caterina da Siena), e suor Charity (dell’Istituto Suore Francescane di Assisi) che lavorano insieme a suor Vera (dell’Istituto suore della Carità della Santa Croce) presso la diocesi di Caltanissetta per il progetto della UISG :“Il tempo del Creato è il nostro momento speciale per il Creatore”
La UISG è un’organizzazione mondiale di Superiore Generali di Congregazioni religiose femminili, approvata canonicamente; è un foro internazionale dove le Superiore Generali condividono esperienze, scambiano informazioni e si accompagnano reciprocamente nello svolgimento del loro servizio. Attualmente conta 1.900 membri provenienti da più di 100 paesi, rappresentando più di 450mila religiose del mondo.
Le relatrici hanno illustrato il lavoro quotidiano che ogni giorno svolgono a favore degli immigrati, dei senza tetto e di immigrate vittime della tratta degli esseri umani.
Hanno sottolineato che seminare speranza è anzitutto portare semi di umanizzazione in tutti gli ambiti dell’esistenza. La speranza nasce nel cuore degli uomini e delle donne e fa sì che da essa scaturisca l’invito per ciascuno e per tutti di crescere in umanità, infatti Dio stesso si è fatto uomo, ha incarnato la nostra umanità, si è umanizzato.
Il carisma della UISG è la missione di portare nel mondo l’umanesimo inclusivo del Vangelo, che ha a cuore la dignità di ogni essere umano e si impegna di metterla al riparo da quegli attacchi subdoli che spesso nascono dal cuore stesso dell’uomo: pregiudizi, discriminazioni, abusi di potere, sopraffazioni e schiavizzazioni.
I frutti di questi semi di speranza sono state le testimonianze di Joy e Paolo che insieme ad altri immigrati, grazie a queste missionarie, oggi sono integrati nel tessuto sociale ed ecclesiale del Nisseno, uscendo dal tunnel della prostituzione e dell’abbandono.
Il servizio che queste consacrate svolgono in comunione di spirito e di azione, favorisce fortemente l’interculturalità ed un dialogo interreligioso per dare dignità ad ogni creatura umana.
La testimonianza di queste “veggenti di speranza” apre un raggio di luce su tanti uomini e donne che soffrono nel mondo, con la certezza che il seme della speranza si moltiplichi, generando frutti di pace e profezia tra tutti i popoli della terra.
Ha concluso l’incontro il vescovo, mons. Gisana, ringraziando le suore per il servizio prezioso ed il lavoro quotidiano che svolgono a favore dei bisognosi. Ma soprattutto ha fatto risaltare come il loro esempio deve essere seguito da ogni comunità ed anche da tutti i Centri di Ascolto con tanta umiltà e dunque abbattendo l’autoesaltazione e l’autoreferenzialità se si vuole testimoniare la vera carità.
L’esortazione del nostro Vescovo è stata ancora una volta fortissima: “non ci può essere carità se alla sua base manca la fraternità; infatti qualunque intervento caritatevole a favore degli ultimi sarà solo filantropia se esso non è vissuto come la compassione di Cristo”
Mons. Gisana ha inoltre auspicato una maggiore unità e collaborazione fra i vari gruppi, le associazioni e le comunità che si adoperano per aiutare i più bisognosi, puntando l’indice contro le ambizioni personali, le smanie di protagonismo e le invidie, purtroppo ancora troppo presenti anche, e non solo, all’interno del mondo cattolico.
Dall’accorato intervento del Vescovo, si evince il desiderio che l’intera comunità diocesana possa diventare una Tenda, quale spazio simbolico e segno, dove incontrarci, accoglierci, ascoltare la Parola di Dio, pregare e vivere così la spiritualità di autentici battezzati, ad imitazione delle prime comunità cristiane.