Celebrata la prima giornata diocesana del volontariato
Insieme per conoscere e condividere
Domenica 12 gennaio nella festa del Battesimo di Gesù, ha avuto luogo in Cattedrale la prima Giornata Diocesana del Volontariato. Questa, fortemente voluta dal nostro vescovo mons. Rosario Gisana, ha avuto lo scopo di avviare processi ed esperienze per stimolare un’azione collaborativa tra tutte le componenti sociali, favorendo così ricadute positive sull’ uomo. Hanno partecipato molte confraternite con il presidente dei Rettori, numerosissime associazioni e i diversi centri di ascolto Caritas cittadini e parrocchiali della Diocesi.
L’incontro ha avuto inizio con i saluti del diacono Mario Zuccarello direttore della Caritas diocesana.
È stato Antonio Granvillano, a sviluppare il tema: “Ricostruire una comunità solidale: il volontariato nel terzo millennio”. Durante il suo intervento, ha ribadito un rapporto fondamentale tra relazione e contenuto: quando tra queste c’è una buona correlazione si giunge sempre ad una soluzione.
Il volontario è una risorsa per sé, oltre che per gli altri. Mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera. Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo azioni in grado di dare risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni.
Dalla sua azione – missione emergono due aspetti salienti; 1) il dono, con particolare riferimento all’oggetto e alla modalità: si offrono tempo e competenze in modo disinteressato e gratuito; 2) i benefici che le persone, i gruppi, la società o l’umanità ricevono dall’attività svolta dal volontario.
Il volontario, quindi, è una persona capace di coniugare in modo equilibrato le istanze del mondo esterno con le esigenze personali.
L’orientamento che si adatta meglio all’attività del volontario è inscritto nell’assunzione di responsabilità personale e nel rispetto dell’altro e della comunità in cui si vive.
Il relatore ha sottolineato che il vero volontariato è una scelta della civiltà “dell’essere” in contrapposizione a quella “dell’avere”.
La civiltà dell’essere dà preminenza ai valori che creano il rispetto, l’uguaglianza e la fratellanza per permettere ad ogni uomo di realizzarsi, sviluppando le proprie capacità. Alla base della cultura dell’essere sta l’amore inteso non come una tecnica da imparare ma come uno stile di vita da attuare. Il volontario che ricerca continuamente il benessere dell’altro non è un eroe né “un ispirato” che intende cambiare da solo il mondo. È colui che, cosciente delle proprie doti, possibilità e limiti, acquisisce sul campo le competenze per intervenire.
Alla fine dell’interessante riflessione del relatore e delle testimonianze di alcuni rappresentanti delle associazioni, è iniziata la celebrazione della Messa presieduta da mons. Gisana con la presenza di tutti i diaconi permanenti e dei tre aspiranti. Nella sua omelia il Vescovo, ha sottolineato come ogni cristiano è chiamato ad essere un volontario: che è vocazione e missione. Ha messo in evidenza l’importanza che ogni volontario ha all’interno della propria realtà, perché con il suo operato fa sì che l’opera pastorale sia più coesa per l’intera comunità diocesana.
Questa prima giornata ha avuto come obiettivi la condivisione dell’esperienza della solidarietà e l’aggregazione tra le diverse associazioni della diocesi, al fine di sensibilizzare il più possibile al valore del “volontariato”. Una giornata dedicata alle associazioni è anche una grande opportunità per far crescere una cultura comune della solidarietà: Conoscere e conoscersi “per spezzare l’isolamento”.