Spigolature storiche
Occuparsi di storia della nostra Chiesa locale, da parte nostra, non ha nessuna pretesa di scientificità. Vogliamo soltanto presentare al nostro cordiale lettore eventi, personaggi, aspetti di un fatto che stimolino la nostra riflessione con la voglia di riscoprire il passato che spesso si crede già conosciuto o semplicemente scontato.
Quest’oggi vogliamo iniziare la presentazione di brevissimi medaglioni per ricordare le persone, fedeli servitori di Cristo e della Chiesa, che hanno offerto le loro migliori energie umane e pastorali per il bene della nostra Chiesa. Ricordandoci così che il Signore si prende sempre cura della Sua Chiesa inviando pastori amorevoli che la governano a Suo nome, come la recentissima Domenica del Buon Pastore ci ha liturgicamente ricordato.
Sicuramente tante persone ricorderanno la figura alta e mite di mons. Sebastiano Rosso che fu il nono vescovo di Piazza Armerina e governò la diocesi dal 1971 al 1986. Un “vescovo del Concilio” non perché vi partecipò fisicamente, a differenza del suo immediato predecessore, il compianto mons. Antonino Catarella, ma perché si ritrovò a far diventare vita pastorale concreta le bellissime intuizioni conciliari condensate nei Documenti. Certo, la prima pagina dell’Osservatore Romano del 18 novembre 1970, nella rubrica Nostre Informazioni, annunciava la notizia che “il Santo Padre Paolo VI ha nominato vescovo di Piazza Armerina il Reverendo Monsignore Sebastiano Rosso, Canonico teologo del Duomo di Siracusa”. E nel Foglio Ecclesiastico Piazzese del dicembre 1970 si aggiungeva che “l’annuncio era stato dato a mezzogiorno (a Siracusa, ndr) con accenti di grande stima e di intensa commozione dall’arcivescovo mons. Giuseppe Bonfiglioli ai canonici del Capitolo metropolitano e ai superiori del Seminario, i quali si sono complimentati con il caro confratello elevato alla dignità episcopale”.
Sarebbe bello, e ce lo ripromettiamo, di andare a vedere anche i suoi discorsi, i suoi testi, i suoi insegnamenti come quelli degli altri vescovi del passato. Ma almeno ci si conceda, con oggi, di dare i cenni biografici essenziali di mons. Rosso in modo tale da poter contestualizzare la sua alta figura immortalata in tante fotografie, alcune ingiallite, di tanti eventi ecclesiali degli anni Settanta e Ottanta, come di tante ordinazioni, per far diventare carne e storia concreta la figura di Mons. Rosso.
Egli nasceva a Chiaramonte Gulfi, oggi provincia e diocesi di Ragusa ma in quell’anno ancora arcidiocesi di Siracusa, il 14 aprile 1912 e veniva ordinato sacerdote il 1° novembre 1934 divenendo nel 1957 canonico del Capitolo metropolitano. Mons. Rosso trovava nell’arcivescovo di Siracusa mons. Baranzini un padre e maestro. Baranzini, che era stato rettore del Collegio Lombardo in Roma e fu anche rettore negli anni della formazione romana del futuro Paolo VI, aveva investito molto sulla cultura dei propri sacerdoti. Infatti, il giovane don Sebastiano, che aveva studiato teologia all’Università Cattolica di Lovanio in Belgio (cosa davvero molto rara in quegli anni formarsi nel nord Europa, in un centro specializzato di teologia, ricco di stimoli culturali), aveva poi proseguito studiando teologia per la licenza alla Gregoriana. Fu poi segretario di mons. Baranzini fino al 1938 e successivamente vice rettore e rettore del Seminario di Siracusa, rimanendovi fino al 1962 ma continuando, fino alla nomina a vescovo, la docenza. Fu anche vice assistente e poi assistente dell’Azione Cattolica. Ma ancora oggi i siracusani ricordano mons. Rosso per il suo grande impegno nella costruzione e nel completamento del Santuario della Madonna delle Lacrime in Siracusa.
Questi brevi note vogliono soltanto ricordare qualche aspetto di mons. Rosso come omaggio dello scrivente che quotidianamente si ritrova a passare, magari distrattamente, vicino al suo sepolcro, nella nostra bella Basilica Cattedrale.