Viabilità. Restiamo rassegnati
Nella prima decade di novembre il maltempo ha flagellato la Sicilia causando danni ingenti in diverse località. L’evento ha colpito in particolare la già precaria viabilità, in particolare nelle aree interne. È il caso della Sp. 15 che da Barrafranca conduce a Piazza Armerina dove è crollato un muretto di contenimento (circa 5 metri) e in diversi punti la strada è stata invasa da fango e detriti. Da allora la ex provincia di Enna ha provveduto a chiudere la strada per un tratto che va dal bivio per la diga Olivo fino al bivio con la Sp. 36 per Mazzarino. Da allora tutto tace. Nemmeno una ruspa per rimuovere il fango, ma soltanto il muretto crollato. È il solito modo per risolvere questo tipo di problemi cui da tempo siamo abituati in Sicilia, creando notevoli difficoltà a chi deve spostarsi per lavoro o per altri motivi. Qualcuno ha rimosso parte della segnaletica che ostruiva il passaggio e, abusivamente, le auto hanno ripreso a percorrere la strada. Non così però per i mezzi e il personale addetto alla manutenzione, i quali ammoniscono che la strada non è percorribile in quanto chiusa con ordinanza dall’ente gestore (l’ex provincia) e nel caso di infrazione rilevata dalle forze dell’ordine si può essere puniti con una ammenda. Da novembre nemmeno tali mezzi la percorrono, quindi niente manutenzione, così come i mezzi di trasporto pubblici, costretti a fare un percorso alternativo il cui tracciato e le cui condizioni sono peggiori del tratto chiuso. Parlo della strada che da Barrafranca va verso Mazzarino e poi, attraverso la Sp. 26 e la Sp. 36 si ricongiunge nuovamente alla strada chiusa: un rimedio peggiore del male! Nemmeno in Perù ho visto strade così!
Eppure le condizioni del tratto chiuso si potrebbero ripristinare con pochissimi interventi, a partire dalla rimozione del fango ormai solidificato che provoca il restringimento della strada e quindi rende pericoloso il transito veicolare e che si scioglie ad ogni pioggia, considerato che siamo in piena stagione invernale.
Forse si potrebbe organizzare una colletta tra gli utenti della strada e con pochi soldi si potrebbe ovviare all’inconveniente. Ma si sa che siamo in Sicilia, dove siamo abituati ai tempi biblici delle istituzioni, nonostante i vari proclami, rassegnati ad accontentarci dello status quo, bravi solo a lamentarci e a giudicare senza poi avere quella coscienza civica capace di fare pressioni su chi dovrebbe intervenire per tutelare un sacrosanto diritto. Intanto ci accontentiamo, basta che si riesce a transitare lasciamo correre, prima o poi si sistemerà! Intanto viviamo con lentezza e ci godiamo il panorama!
Sarà forse colpa di quel pasticciaccio assurdo, a cui non si pone ancora rimedio, di avere abolito le provincie privandole di qualsiasi autonomia finanziaria, ma di aver lasciato loro la competenza su scuole e viabilità? Il tutto in un momento favorevole nel quale si sbandierano ai quattro venti le risorse del PNNR. Arriverà qualche briciola anche per noi, oppure per mancanza di progettualità le risorse saranno destinate ad altri?