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Suor Rosetta è nell’abbraccio di Dio

«Suor Rosetta se n’è andata. È andata incontro al Signore per abbracciare i suoi genitori e i suoi cari». Sono le parole addolorate pronunciate da suor Lawrence Shibì, la superiora della casa del Boccone del Povero di Valguarnera ove Maria Rosetta Carletta, per tutti semplicemente e affettuosamente suor Rosetta, ha prestato la sua opera misericordiosa al servizio degli uomini soli, degli anziani e dei più bisognosi. Cinquantanove anni di vita religiosa interamente trascorsi nella cura del reparto uomini dell’Istituto interpretando sino in fondo lo spirito e il senso più profondo dell’opera voluta dal beato Giacomo Cusmano fondatore dell’ordine religioso delle Serve dei poveri.
Suor Rosetta, pur malata e sofferente, ha lavorato sino all’ultimo. Sin che ha potuto. Costretta in ospedale da mercoledì per porre rimedio a un malanno cardiaco, non ce l’ha fatta. Unanime il cordoglio in paese e tra i tanti che l’hanno conosciuta e stimata; la sua gioviale cordialità, il sorriso aperto e l’espressione bonaria difficilmente saranno dimenticati.
I funerali saranno celebrati oggi 16 febbraio alle 16,30 nella chiesa dell’Immacolata del «suo» istituto del Boccone del Povero alla presenza del clero e del vescovo mons. Rosario Gisana. Successivamente suor Rosetta sarà trasferita a San Cataldo, suo paese natale, dove sarà tumulata.



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