Pentecoste: I giovani della Diocesi in cammino vero la luce
“Alla tua luce, Signore, vediamo la luce”: è questo il titolo che i giovani della Pastorale giovanile della nostra Diocesi hanno voluto dare alla Veglia di Pentecoste celebrata a Mazzarino nella Basilica del Mazzaro. Il soffio dello Spirito che la Chiesa ha ricevuto da Cristo il giorno di Pasqua viene confermato il giorno di Pentecoste. Agli adolescenti che hanno partecipato al pellegrinaggio a Roma lo scorso 18 aprile Papa Francesco diceva: «purtroppo, sono ancora dense le nubi che oscurano il nostro tempo. Oltre alla pandemia, l’Europa sta vivendo una guerra tremenda, mentre continuano in tante regioni della Terra ingiustizie e violenze che distruggono l’uomo e il pianeta […] Tanti fratelli e sorelle attendono ancora la luce della Pasqua». La Veglia è stata pensata come risposta alle parole del Papa: vogliamo incamminarci anche noi verso la luce che non tramonta e portare quella stessa luce nel mondo. La veglia è stata scandita da tre momenti che ci hanno aiutato a prendere consapevolezza delle tenebre che attanagliano il nostro cuore, ma anche del nostro desiderio profondo di verità e di pace. Passare dalle tenebre alla luce è però un atto che solo Dio può aiutarci a compiere ed è per questo che abbiamo chiesto al Signore di donarci ancora una volta il suo santo Spirito.
Nella Veglia, i giovani della nostra comunità diocesana, rischiarati dalla luce della Parola, hanno sentito il bisogno di presentare a Dio le loro paure perché sotto la sua luce esse possano dissiparsi e trovare senso. Attraverso la preghiera corale hanno desiderato presentare alla comunità ciò che sta loro a cuore, soprattutto la pace e la concordia tra gli uomini.
Nell’omelia, il nostro Vescovo, mons. Rosario Gisana, ha voluto evidenziare, partendo dalla creazione raccontata nel primo capitolo del libro della Genesi, il motivo per cui la luce è stata creata da Dio per prima. Nella luce c’è movimento e non staticità, dinamismo e non immobilismo e i giovani nella nostra Chiesa locale sono chiamati ad essere il lievito che fermenta la pasta, primizia della Primavera dello Spirito Santo.
Al termine della benedizione hanno ricevuto un bracciale colorato come segno del loro impegno a portare la luce che hanno ricevuto con il dono dello Spirito. La luce pasquale possa trovare nei nostri ragazzi e giovani autentici messaggeri e veri testimoni della pace.
La liturgia è stata pensata e preparata dall’equipe diocesana di Pastorale Giovanile, Azione Cattolica e dall’Ufficio Diocesano Vocazioni. L’animazione liturgica è stata curata dai giovani della Pastorale Giovanile di Mazzarino e dei giovani dell’Oratorio Salesiano “San Domenico Savio” di Gela. Durante la veglia sono intervenuti anche i ragazzi di Butera attraverso un monologo sulla morte tratto dalla rivisitazione del musical-recital “L’amore quello vero”, ha dato testimonianza Sibilla Pappalardo raccontando come il Signore le ha cambiato totalmente la vita e come sia passata dalle tenebre alla luce, mentre il passaggio dalla tenebre alla luce è stato curato dalle ragazze dell’Oratorio Salesiano di Gela attraverso una coreografia che ha donato, a partire dal Cero pasquale, la luce dello Spirito Santo a tutti i giovani della Diocesi.