Ottant’anni dallo sbarco degli Alleati in Sicilia
Ricordando l’operazione Husky –
Mazzarino. Ottant’anni dopo l’operazione Husky, Mazzarino inaugura i luoghi della memoria. Al bivio Gigliotto km 20 (teatro di battaglia nel lontano 1943) tra i boschi Cimia, alla presenza delle rappresentante delle forze e dei corpi armati e non armati dello Stato, Esercito, Carabinieri, Marina, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, associazioni fanfara dei bersaglieri, Croce Rossa, interforze “Falcone e Borsellino” e Protezione Civile, l’amministrazione comunale di Mazzarino alla presenza del sindaco di San Cono, ha celebrato l’anniversario dello sbarco con la scopertura di un pannello e di un monumento (opera dell’arch. Salvatore Alessi) dove si esalta il binomio guerra e pace, il passaggio dal male al bene, la Sicilia e il bisogno dei valori di pace, sicurezza e prosperità. L’inaugurazione si è svolta dopo la deposizione della corona al Milite Ignoto sempre alla presenza del maggiore dei carabinieri Marco Montemagno e del capitano di vascello Aaron Shoemaker della base di Sigonella. In un’intensa due giorni, studiosi e istituzioni locali si sono incontrati per ricostruire le vicende che videro il territorio di Mazzarino campo di battaglia. In particolare, l’assessore alla cultura Filippo Alessi ha esposto le motivazioni storiche e turistiche del progetto di costituzione di un distretto turistico delle città dello sbarco. “Dai lavori del Forum Internazionale Pace, Sicurezza e Prosperità – ha detto l’assessore Alessi – che si è tenuto a Piazza Armerina, è emersa l’importanza di ricostruire le tracce di quella grande operazione condotta dal 7 luglio al 17 agosto del 1943. Proprio in questo luogo del demanio forestale tra il 14 e il 15 luglio del 1943 ci fu un’aspra battaglia tra le truppe americane e quelle italiane che resistettero per due giorni, nonostante le poche forze dando la possibilità alla divisione Livorno di ritirarsi con più tranquillità”. A sottolineare il binomio cultura - storia anche il sindaco Vincenzo Marino che nel riprendere i valori della pace e della democrazia ha parlato del protocollo di intesa di 10 comuni delle province di Caltanissetta, Agrigento e Ragusa che sul modello Normandia daranno vita al distretto turistico. “Il distretto culturale concepisce i territori come interconnessi e integrati. Il nostro territorio è testimone dei fatti di quell’estate 1943 con le sue evidenze storiche - afferma Marino – ed è importante mantenere viva la memoria di questi luoghi che furono assediati, distrutti e ricostruiti”. Anche il coordinatore dei comuni Michele Curto ha sottolineato l’importanza del museo diffuso dello sbarco e dei futuri gemellaggi con la Normandia. Diverse le testimonianze tra cui quelle di due giovani, il mazzarinese Francesco Marotta l’allievo diciassettenne della scuola militare Nunziatella di Napoli, che immedesimandosi nella figura del soldato della Divisione Livorno sacrificò la vita, e il giovane appena ventenne studente universitario Vincenzo Camilleri che ha portato alla platea interessanti traduzioni di testi americani e inglesi, mai tradotti, tra cui quello di James Holland Sicily ’43, e in cui si cita Mazzarino e il suo ruolo nell’operazione bellica. Tante le curiosità citate da Camilleri, tra tutti le pagine del diario del medico eroico Allen Newman Towne che giunse a Mazzarino con il suo ospedale da campo. Sono intervenuti anche Flavia Cosentino presidente Anpi sez. V. Ferrigno di Mazzarino e come ricordato dal prof. Gaetano Li Destri due sono stati i bombardamenti che colpirono Mazzarino il 9 luglio e che tra le vittime contarono per lo più donne e bambini. “L’Operazione Husky fu una grande operazione contro il nemico nazifascismo – ha concluso lo storico Filippo Falcone – ci fu uno spiegamento di forze impressionante in termini di unità navali velivoli, mezzi da terra. L’armata americana era formata da inglesi, scozzesi e canadesi e Mazzarino ebbe un importante ruolo nell’asse geografico in cui operò la divisione Livorno. Parliamo della più grande operazione anfibia della seconda guerra mondiale in cui si raggiunsero i propositi strategici militari della conferenza di Casablanca”.