La visita del Vescovo a Montesalvo
In una chiesa gremita di fedeli, il 14 luglio scorso il vescovo mons. Rosario Gisana, ha “visitato” l’eremo di Montesalvo andando ad onorare la Patrona del popolo ennese, Maria Santissima della Visitazione, ivi deposta dal due luglio fino alle due domeniche successive.
Il vescovo è stato accolto dai frati Francescani Minori che da decennipresidiano la parrocchia di Montesalvo e attualmente sono guidati da fra Domenico Maria Gulioso, coadiuvato da fra Domenico Di Liberto e fraFrancesco Ferdico. I tre frati hanno concelebrato la messa con monsignor Gisana e don Filippo Salerno, cappellano dell’ospedale di Enna. Da tanti anni i frati minori dispensano la loro “Sapienza” alla comunità ennese. La celebrazione della giornata delle “Lumine” era dedicata ai panificatori, ai minatori e alle maestranze.
Durante l’omelia, il presule ha comparato le virtù della sapienza e della purezza di Maria e degli apostoli di cui parlava il Vangelo del giorno con la nota frase “Siate accorti come serpenti e candidi come colombe”. “Il cammino di ogni battezzato – ha poi detto il vescovo- non può non essere pregno di umiliazioni”. La parola d’ordine, dunque, consiste nell’imitare l’Uomo Dio, colui che è stato, pereccellenza, il più umiliato di tutti e ha donato la sua vita per riscattare l’uomo. “Anche Maria – ha proseguito Mons Gisana – è passata attraverso le umiliazioni e lo sconforto, ma Dio, in cambio, le ha chiesto qualcosa di straordinario”. E la Madonna, ci passino i teologi la voluta forzatura, da noi usata per meglio significare il ruolo di Maria Santissima, è unasorta di Corredentrice,con il Figlio che porta in braccio.
La logica dell’umiliazione è ricorrente nel cristianesimo e Maria, passa attraverso l’umiliazione di vedere il suo figlio che annulla la sua natura divina, consegnandosi alla morte più umiliante, quella che giungerà attraverso la crocifissione ma sarà, soprattutto, preludio alla risurrezione. E sarà Simeone che profetizzerà a Maria: “Una spada ti trafiggerà l’anima” quindi le “consegnerà” Gesù che morirà in croce sul Golgota.
E ancora, il vescovo, ha evidenziato il significato del perdono: “Giuseppe, in Egitto, perdona i suoi fratelli che gli hanno fatto tanto male, abbandonandolo nel deserto, a dei carovanieri, che lo condurranno nella terra dei faraoni, dove lui si distinguerà divenendo un punto di riferimento per gli egiziani e li rincontreràpiù avanti, perdonandoli”. Il perdono è, difatti, fondamentale, nel cammino verso Cristo. E così, sono, prudenza e candore, le due virtù che Gesù chiede ai discepoli. “Sarete giudicati sotto tutti i punti di vista ma Dio provvederà a proteggervi”. E qui entra in gioco la testimonianza discepolare. “La Sapienza è la capacità di sapere interpretare ciò che accade mentre la purezza indica la semplicità della vita”. Il puro è colui che si affida a Dio. La Sapienza cerca il senso di quanto accade. Le domande che la Madonna pone all’Angelo, prima di dire il suo si, nascono dal desiderio di capire. È Lo stato di chi si affida a Dio ealla sua volontà. “Dio fai di me quello che vuoi”. Prudenza e purezza, quindi debbono contraddistinguere il cammino di ogni cristiano. “Chiediamo alla Madonnina purezza e prudenza per fare della nostra vita ciò che lui vuole” Il vescovo è poi rimasto fino a tarda sera per fare una “Lectio divina” e meditare la Visitazione di Maria. Domenica 16 la solenne processione che ha ricondotto il simulacro della Vergine Santa, al duomo.