L’artista Angelo Salemi si racconta
Angelo Salemi si racconta a Farm Cultural Park. L’artista, modellatore e scultore mazzarinese, ha partecipato insieme alla giovane artigiana stilista canicattinese Serena Cardella (appassionata di cucito, ideatrice di Cromosoma) ad uno dei talk “Make me rich” condotti da Alessandro Cacciato a Favara. Nato per dare voce “a chi ha deciso di fare piuttosto che lamentarsi, trasformando in realtà i propri sogni”, il talk è uno spazio in cui i due protagonisti (accolti dai fondatori Florinda Saieva e Andrea Bartoli), rispondendo alle domande del giornalista e del pubblico, hanno ripercorso l’istante in cui il sogno li ha portati all’azione tra momenti ispiratori, difficoltà, soddisfazioni e sogni futuri.
“La passione per l’arte nasce da piccolo quando giocando in strada il mio sguardo si posa su un bambino che si diverte a fare schizzi con gessetto a terra. – afferma Salemi – Passano anni, facendo tutt’altro, dedicandomi a svariati lavori, fino a quando a 27 anni, senza aver mai fatto un giorno in Accademia, mi confronto con uno zio pittore scultore, che mi mette alla prova e dopo 3 mesi di corso intensivo decido di aprire bottega e fare di quella mia passione la mia vita”. Salemi vanta circa 5000 opere realizzate in 27 anni di attività e si dice fortunato di essere nato e cresciuto in Sicilia. “Creare per me è naturale. Quando creo un’opera non vado alla ricerca di qualcosa, prendo un pezzo di pietra e so che da lì verrà fuori qualcosa. Non ho bisogno di viaggiare per trovare ispirazione, mi basta stare chiuso in una stanza a luci spente in una dimensione che si chiama sogno, e poi mi lascio trascinare dalla mano divina e senza pormi domande eseguo. L’artista è uno strumento di Dio e basta. Mi è capitato di avere dei massi in laboratorio anche per anni e poi un giorno ne prendi uno più o meno informe e lo porti sul banco come in sala operatoria, quella è la mia sala parto e allora inizia la riflessione. Nel caso dell’argilla avverto il contatto diretto, vero, basta un colpo di dito e quel pensiero viene fermato, modellato, senza necessità di curare il particolare perché se curato farà perdere tutta la sua visione dell’opera”. Ai microfoni di Farm Salemi svela il suo sogno che riguarda la creazione di un parco sculture a Mazzarino, un concentrato di opere all’aperto. “Insieme a mia moglie Daniela che mi sostiene da sempre – conclude Salemi – abbiamo acquistato un appezzamento di terra con caseggiato dove creare un grande laboratorio degno di questo nome, ospitando artisti di tutto il mondo con lo scopo di organizzare corsi di scultura e altro. L’intento è quello di vivere l’arte finchè ce la farò, finchè queste braccia potranno sollevare qualcosa”. Alla domanda “la bellezza salverà il mondo?” l’artista mazzarinese risponde: “la ricerca del bello è sentimento ed emozione. Quando vedo il sorriso negli occhi di mia moglie di fronte ad una mia opera capisco che quell’opera ha donato emozione. L’artista deve fare questo, regalare emozioni e questo modo di fare fa stare bene all’artista e agli altri. Che la bellezza possa salvare il mondo è un sollievo. Pensiamo ai momenti tristi, una musica, osservare un quadro, una scultura, ci fa alzare di livello, ci porta nella dimensione della bellezza”. Entrambi gli artisti, come annunciato da Andrea Bartoli, collaboreranno al progetto culturale 2024 della famiglia Farm dal titolo “Abbiamo tutto, ci manca il resto”, un progetto quadriennale dedicato alla Sicilia che prevede una call di artisti giovani e affermati in grado di esprimere un’arte coraggiosa e rivoluzionaria al fine di denunciare le storture e a ripensare un nuovo percorso per la Sicilia, attraverso l’arte, la cultura e la creatività.