Annotazioni sul discorso del Papa a cinque anni dalla sua visita alla Diocesi di Piazza Armerina di mons. Rino La Delfa
Una lapide nel quinto anniversario della visita di Papa Francesco a Piazza Armerina
Lo scorso 17 settembre, domenica si sono conclusi i festeggiamenti per il 675° anniversario del ritrovamento dell’icona di Maria Ss. delle Vittorie, patrona della Città e Diocesi di Piazza Armerina. L’anniversario è stato sottolineato con diverse celebrazioni che hanno preso il via lo scorso 3 maggio e andati avanti in questi mesi con diversi eventi. L’ultimo appunto domenica 17 settembre, quando al termine della celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo mons. Rosario Gisana è stata svelata nella Cattedrale, una lapide che la Diocesi ha voluto porre, nel quinto anniversario, a perenne ricordo della visita compiuta da Papa Francesco a Piazza Armerina il 15 settembre 2018.
L’anniversario della visita è stato sottolineato anche da una meditazione di mons. Rino La Delfa, docente alla Facoltà Teologica di Sicilia in Palermo, sul discorso di Papa Francesco alla città di Piazza Armerina dal tema “Annotazioni sul discorso del Papa a cinque anni dalla sua visita alla Diocesi di Piazza Armerina. Sguardo sulla storia realistico e mistico insieme”.
Mons. Rino La Delfa ha ricordato la scena che chi era presente quella mattina nella piazza Falcone e Borsellino, ancora si porta dentro “quel vivido abbraccio con il quale il vescovo mons. Gisana, le cui braccia per l’occasione parevano essersi fatte ancora più larghe e snodate, commisurate a quella sconfinata misura d’amore che tutti gli riconosciamo, accoglieva per la prima volta in terra di Piazza Armerina il nostro Papa”.
Un’immagine eloquente, quella dell’abbraccio significata dalle prime parole del Papa “Non sono poche le piaghe che vi affliggono. Esse hanno un nome: sottosviluppo sociale e culturale; sfruttamento dei lavoratori e mancanza di dignitosa occupazione per i giovani; migrazione di interi nuclei familiari; usura; alcolismo e altre dipendenze; gioco d’azzardo; sfilacciamento dei legami familiari”.
Non parole di circostanza cerimoniosa, ma uno “sguardo realistico sulla storia del nostro territorio, chiamando per nome e toccando con mano, facendo proprie, con la tenerezza di un benevolo compagno di cammino, le nostre preoccupazioni e le nostre speranze”.
Quelle del Papa per don Rino non sono state le “abituali frasi fatte, ma la tenace solidità e concretezza della sua irremovibile fedeltà ai fondamenti del Vangelo, alla Tradizione nonché alla sua formazione ignaziana”.
Il Papa “si è unito al tratto di strada delle nostre solitudini aprendoci il cammino del ritorno alla Pasqua”.
La meditazione di mons. La Delfa, ha voluto sottolineare questa compartecipazione di Francesco alle diverse situazioni di sofferenza facendo riferimento ad altri discorsi dove il Papa, con piena confidenza invita alla vicinanza.
Mons. La Delfa ha quindi sottolineato come la “condizione inalienabile per cominciare la missione è quell’irrinunciabile, sincero senso di “vergogna”, la valutazione della profonda inadeguatezza e dell’impotenza” e per questo “accogliere l’invito di Francesco e soffermarsi a lungo a riflettere su questa esperienza, invocarla, facendone una via di guarigione della comunità cristiana, anche alla luce di quello che ci consegna Paolo in 2Cor 12: «Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze» (v.5), e in Gal 6: «Quanto a me, invece, non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo» (v.14).
Quindi don Rino ha richiamato il “tripartito appello di Francesco, rivolto nel corpo del suo discorso alla nostra Chiesa piazzese in vista di una missione con cui riproporre «il volto di una Chiesa sinodale e della Parola, di una Chiesa della carità missionaria, e di una Chiesa comunità eucaristica»:
E ai tre temi attraverso i quali Francesco ha spalancato la strada della missione della Chiesa di Piazza Armerina ha voluto dedicare il corpo della sua riflessione sviluppando tre frasi del discorso del Santo Padre.
Chiesa sinodale e della Parola “Entrate con fiducia, cari fratelli e sorelle, nel tempo del discernimento e delle scelte feconde, utili per la vostra felicità e per lo sviluppo armonioso”.
Chiesa della carità missionaria “Non dimenticate che la carità cristiana non si accontenta di assistere; non scade in filantropia, ma spinge il discepolo e l’intera comunità ad andare alle cause dei disagi e tentare di rimuoverle, per quanto è possibile, insieme con gli stessi fratelli bisognosi, integrandoli nel nostro lavoro”.
Chiesa comunità eucaristica “vi esorto a vivere la beatitudine della piccolezza, dell’essere granellino di senape, piccolo gregge, pugno di lievito, fiammella tenace, pietruzza di sale”
Mons. La Delfa ha concluso la sua riflessione con “Le prospettive aperte dal discorso del Papa alla Chiesa di Piazza Armerina”, le tre prospettive tracciate da Francesco sono “tre strade da attraversare per realizzare la missione nel segno dell’unità riconciliata, delle ferite sanate e di una umanità restituita allo splendore significato dal pane eucaristico spezzato e condiviso”.
MEDITAZIONE MONS. LA DELFA