Nell'ambito della Settimana europea della sostenibilità
Tutti in bici a lavoro, ecco il progetto Fiab “Gela città 30”
Fiab, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, lancia il progetto “Gela Città 30” nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, in pieno svolgimento in tutta Europa e in Italia con centinaia di Enti che hanno deciso di aderire e di portare avanti politiche nuove sulla mobilità.
L’intento è chiedere interventi di moderazione del traffico al controllo della velocità, dall’istituzione delle zone scolastiche alla creazione di ampie aree pedonali e zone a traffico limitato. “Serve aprire un dialogo con l’amministrazione Greco puntando sulla costruzione di una apposita delibera che permetta di ripensare la mobilità in città”, dicono in una nota diffusa alla stampa Simone Morgana e Giuseppe Romano, del direttivo locale.
Venerdi 22 settembre, ci terrà il Bike to work day, con l’invito rivolto a tutta la cittadinanza ad utilizzare la bici per raggiungere i luoghi di lavoro, compatibilmente con l’ampiezza dello spostamento. “Pensiamo alle scuole, agli uffici pubblici e a tanti altri luoghi lavorativi – scrivono nella nota – che si trovano dentro il perimetro urbano e che spesso distano pochissimi chilometri, se non centinaia di metri dalle nostre abitazioni, una sola giornata per provare a cambiare il proprio modo di muoversi”.
Nel documenti anche l’appello alla giunta perché “propria questa campagna, scegliendo, almeno per quel giorno, di rinunciare all’auto e invitando la cittadinanza a farlo”. “Purtroppo – denunciano ancora Morgana e Romano – l’attuale fotografia della mobilità in città è impietosa, nessun controllo su velocità e sosta selvaggia, assolutamente nessuno, le zone scolastiche esistenti vengono violate e non si lavora per interventi di moderazione del traffico, nessuna attenzione al trasporto pubblico e nessuna programmazione sul tema”.
“Serve un cambio di rotta deciso, perché ad oggi l’unica mobilità che sembra si voglia favorire a Gela è quella legata all’auto privata, assolutamente insostenibile, sotto tutti gli aspetti: sociali, economici e di salute”, concludono i vertici Fiab.t