La ministerialità degli sposi
Nella serata di venerdì 6 ottobre, si è riunita la commissione dell’ufficio della Pastorale Familiare della diocesi di Piazza Armerina, presieduta dal direttore don Giacinto Magro e dai condirettori i coniugi coniugi Blandi.
Un’ occasione per ritrovarci ed elaborare, in clima sinodale, i prossimi itinerari formativi per le famiglie, a partire dal Piano Pastorale Diocesano il cui te è “ministerialita e missione nella Chiesa locale“.
In un clima di familiare condivisione abbiamo pensato alcune proposte che saranno sottoposte al discernimento dei vicari foranei e del vescovo mons. GIsana, per avviare processi di riflessione e di crescita sulla ministerialità degli sposi oggi.
Mi permetto di esplicitare, a tal proposito, alcuni concetti che mi sembrano importanti, a partire dal documento Pastorale dell’Episcopato italiano “Evangelizzazione e Sacramento del Matrimonio”, che afferma al n. 27:
“Nell’insegnamento dell’apostolo Paolo il Matrimonio entra nell’ambito della vocazione cristiana e appare come CARISMA, cioè un dono dello Spirito Santo destinati all’edificazione della Chiesa“. Questo “carisma“, da cui scaturisce la ministerialita degli sposi nella Chiesa, consiste nel loro partecipare “all’amore cristiano IN MODO PROPRIO E ORIGINALE NON COME SINGOLE PERSONE MA INSIEME, IN QUANTO FORMA UNA COPPIA” ( n. 34). Da qui la sinergia con l’Ordine sacro ( vescovi, presbiteri, diaconi), infatti, “L’Ordine e il Matrimonio specificano la COMUNE E FONDAMENTALE VOCAZIONE BATTESIMALE E L’UNO E L’ALTRO HANNO UNA DIRETTA FINALITA’ DI COSTRUZIONE E DILATAZIONE DEL POPOLO DI DIO…” (L.G. n.32).
Si tratta di due Sacramenti “ordinati alla salvezza di tutti” (CCC n.1534).
I presbiteri sono nella Chiesa una ripresentazione sacramentale di Gesù capo e pastore; gli sposi “attualizzano, rendono visibile e mostrano il corpo nuzialmente unito a Lui ( Cristo) , che vive relazioni di comunione e di amore tra tutte le sue membra: è Gesù che ama la chiesa“. Sono entrambi due ministeri differenti ma complementari.
Questa sinergia è quanto mai urgente oggi per evitare forme di pervasivo clericalismo, forme di indifferenza alla vita pastorale della parrocchia da parte dei fedeli laici.
La parrocchia non è del presbitero ma è luogo in cui la comunità dei battezzati è convocata per celebrare il Signore e per edificare se stessa attraverso l’esercizio dei doni e carismi di tutti.
La comunita nella diversità e complementariet ministeriale è poi segno di unità nella storia, rivelazione della Tenerezza di Dio che agisce per la salvezza di tutti.
È affascinante riflettere e approfondire la ministerialità degli sposi per comprendere quel “modo proprio e originale” che siamo chiamati a vivere per manifestare la bellezza della vita battesimale come luogo di vera umanizzazione.
Lo Spirito santo accompagni l’ufficio di Pastorale Familiare nel discernere vie di formazione e accompagnamento delle famiglie in questo cambiamento d’epoca.