La Delegazione piazzese all’Assemblea Sinodale regionale
L’Assemblea sinodale delle Chiese di Sicilia, vissuta a Terrasini il 13 e il 14 ottobre, è stata un’esperienza ecclesiale di grande valenza comunionale nel cammino delle nostre diocesi.
I lavori assembleari, moderati da Luisa Capitummino, componente del comitato organizzatore, sono stati aperti da mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti e Segretario della Conferenza episcopale siciliana. “Continuiamo a camminare insieme con tanta libertà evangelica e scrutando i segni e i fermenti che stanno crescendo attorno a noi, non visibili ma reali; quello che manca è che qualcuno li veda ed entri in relazione con essi. Anche a noi, riunti in questa Assemblea, sono rivolte le parole del profeta Isaia: «Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is 43,19). La domanda “non ve ne accorgete?” – ha detto – appartiene al piano della fede, alla nostra libertà e responsabilità: ci è chiesto di aprire gli occhi della fede per vedere quel qualcosa di inedito che coloro che non hanno fede non riescono a vedere. Deve cambiare dunque il nostro modo di guardare, l’ordine e la priorità delle preoccupazioni e scelte ecclesiali. Una fede rinnovata e fresca è ciò che precisamente ci serve perché il Cammino sinodale sia veramente fecondo“.
A seguire la relazione introduttiva di don Massimo Naro, teologo e docente presso la Facoltà teologica di Sicilia. Descrivendo l’icona di Emmaus che ci consegna il Vangelo di Luca, ha tracciato il “quando” facendo riferimento al “cambio d’epoca” che Chiesa e società si trovano a vivere; è entrato nelle pieghe profonde della crisi di discernimento, parlando del “come“; ha terminato con il “cosa“, ponendo “tre questioni aperte“, “tre criticità da affrontare“. La prima è “la questione educativo-formativa, da cui dipende l’annuncio del Vangelo e la trasmissione della fede ai nostri giorni“. Don Massimo Naro ha detto del “dialogo sostenuto dall’ascolto“: “Si dialoga innanzitutto ascoltando e, in sede sinodale, ascoltandosi reciprocamente. Si dialoga col mondo, mettendosi in ascolto di esso. E una Chiesa che sa ascoltare (e ascoltarsi) è pure una Chiesa che riesce poi a farsi ascoltare“.
La seconda “questione aperta” segnalata “è quella sacramentale, da cui dipende in rilevante misura la qualità spirituale della vita ecclesiale“. La terza è quella socio-politica, “che – per don Naro – ha pure a che fare con l’episodio evangelico di Emmaus. I due discepoli, infatti, avevano sperato che il liberatore del loro popolo fosse il Maestro di Nazaret: era stato un fraintendimento del suo messianismo. Ma ciò – ha detto – non significa che le nostre Chiese non debbano dare un loro contributo al rinnovamento della società, elaborando a tal fine una loro visione del mondo“.
L’aspetto più significativo dell’Assemblea sinodale regionale sono stati i tavoli sinodali: gli oltre trecento partecipanti si sono riuniti attorno a 25 tavoli, cinque per ogni ambito tematico: Compagni di viaggio; Dialogo e partecipazione sociopolitica; Dialogo tra le generazioni; Pietà popolare e discernimento; Corresponsabili nella missione.
A chiudere la prima sessione di lavoro, la proiezione di un video dedicato a “I testimoni”. Sono stati tracciati i profili di dieci figure, due per ambito: uomini e donne di Sicilia che ci hanno preceduto e che hanno segnato la strada, talvolta profeticamente: fratel Biagio Conte e coniugi Marcello Inguscio e Anna Maria Ritter; Giorgio La Pira e Rosario Livatino; Francesco Davide Salmeri e Elisa Giambelluca; Pina Suriano e Lucia Mangano; don Pino Puglisi e mons. Cataldo Naro. Nei brevi video, realizzati dall’Ufficio stampa della CESi in collaborazione con l’Ufficio regionale per le Comunicazioni sociali nella persona del direttore don Arturo Grasso, sono stati messi a fuoco gli elementi che collegano i testimoni presentati alle tematiche trattate. Le musiche sono state messe a disposizione da Cristiano Bevilacqua.
La seconda sezione di lavoro nella mattina del 14 ottobre si è imperniata sulla la relazione di Giuseppe Notarstefano, Presidente nazionale Azione Cattolica, che ha presentato le Linee guida della CEI sulla fase sapienziale del Cammino sinodale.
Notarstefano ha suggerito ai delegati delle diciotto diocesi di Sicilia “un paziente confronto che cerchi di fuggire le tentazioni dell’astrattezza e dell’autoreferenzialità, che aiuti tutti a riconoscere che questo tempo sinodale “crea uno spazio di ascolto e di dialogo che favorisce le comuni decisioni, dispone a una maggiore essenzialità e concretezza nel dibattito, mantiene lo sguardo aperto verso i problemi del mondo. Per questo – ha detto – riconosciamo che è provvidenzialmente collocato in un cambiamento di epoca, che si sta svolgendo in un tempo di guerre e violenze atroci che hanno preso in ostaggio le nostre democrazie e che hanno impatti sociali ed economici gravissimi in termini di impoverimento delle classi medie e aumento della disuguaglianza, incremento dei flussi migratori e crisi energetica e aumento dell’inflazione e alla vigilia di un importante Conferenza delle Parti che dovrà decidere se fare sul serio con la lotta al cambiamento climatico, è un tempo opportuno estraordinario per la Chiesa di annunciare il Risorto in questo mondo creato e amato da Dio e di incoraggiare ogni donna e uomo ad alzarsi in piedi e ritrovandosi insieme ad altri fratelli e sorelle di buona volontà a guardare ancora una volta avanti con Speranza“. Al termine dell’intervento, i delegati delle diciotto diocesi dell’Isola sono tornati a riunirsi ai tavoli sinodali.
Nel pomeriggio del sabato, i moderatori dei cinque ambiti hanno condiviso le sintesi maturate nei tavoli sinodali. A seguire spazio e tempo per gli interventi in assemblea. Tra gli interventi anche alcuni degli “invitati”: personalità del mondo della politica, della magistratura, dei sindacati e anche esponenti di diverse religioni.
L’Assemblea sinodale si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e Presidente della Conferenza episcopale siciliana. Il previsto intervento del cardinale Tsherrig, Nunzio apostolico in Italia non ha avuto luogo per impedimenti che non gli hanno consentito di essere presente.
La delegazione piazzese era guidata dal vescovo mons. Rosario Gisana che ha partecipato al tavolo dedicato al tema “Corresponsabili nella missione”. Suddivisi nei rimanenti quattro ambiti gli altri componenti. Apprezzato all’unanimità il metodo della meditazione spirituale che ha caratterizzato i tavoli sinodali. “Dell’incontro sinodale regionale – ha dichiarato Rina Di Gloria della delegazione piazzese – ho apprezzato la fase preliminare che ha trovato esplicitazione nella presenza di tutti i Vescovi di Sicilia in compartecipazione ai tavoli sinodali tematici che insieme ai laici e ai consacrati delegati delle diverse Diocesi siciliane abbiamo discusso e ci siamo confrontati, espressione della Chiesa tutta in cammino come i discepoli di Emmaus che discutevano ma senza fermarsi e accompagnati da nostro Signore”. Tutti i partecipanti, rappresentanti dei dodici vicariati della diocesi, si sono coinvolti pienamente nelle tematiche manifestando il desiderio e il proposito di continuare in diocesi il metodo sperimentato. Il vescovo ha colto l’istanza ed ha chiesto loro di tornare ad incontrarsi, fissando l’appuntamento per lunedì prossimo 23 ottobre alle ore 18 in Curia a Piazza Armerina.
Foto e video dell’intero evento possono essere visionati su www.chiesedisicilia.org.