Il 27 ottobre si presenta “poesie e racconti” di Maria T. Vitello
Verrà presentato venerdì 27 ottobre alle ore 18,30 il libro di poesie della prof.ssa Maria Tina Vitello “Poesie e racconti” presso i locali di via Senatore Damaggio, 111 a Gela. L’iniziativa è dell’Associazione Betania ODV di Gela diretta da Emanuele Zuppardo e della Fidapa.
Alla presentazione del libro pubblicato dalla Betania Editrice, interverranno Roberto Collodoro, Rita Spataro (presidente Fidapa di Gela), Anna Foscheri (past President Fidapa) e il giornalista Andrea Cassisi che converserà con l’autrice. L’avv. Paola Geco declamerà alcune liriche della poetessa.
Maria Tina Vitello, nativa di San Cataldo, vive a Gela dove insegna: gli impegni lavorativi non l’hanno mai distolta dal curare la sua passione per la poesia. È presente in diverse antologie poetiche ai quali si è classificata con successo, tra cui, M’illumino d’immenso, Luci sparse e Emozioni (Pagine edizioni) e Quando indosso i tuoi occhi del premio nazionale La Gorgone d’oro di Gela. È presente nell’Agenda 2021 Le Pagine del Poeta, pubblicata in occasione del 700° anniversario della morte di Dante.
Le poesie di Maria Tina Vitello – scrive Andrea Cassisi nella prefazione – racchiudono la meravigliosa di albe evanescenti che preludono a un nuovo giorno, ricco di gratitudine a Colui che ci trascende.
Le fonti di ispirazione sono la memoria storica, il suo mondo fatto di insegnamento / perché nessuno dà loro di leggere il manuale delle istruzioni/ e di silenzioso volontariato / dignitoso compagno di che soffre /, di donna che desidera / solo vederti sbocciare, figlia mia! / in cui vive con passione e umiltà il tempo che le è donato.
Donna di fede, / alfa e omega dell’umanità /, la poetessa destina versi che hanno il sapore della consapevolezza e muovono passioni, sensazioni che odorano di un’onestà, costruita dentro una pacata atmosfera di meditazione, priva di orpelli, che indaga l’animo umano di una società ferita dai drammi / una donna che ha superato la sua afflizione una volta scesa da quel gommone / e dall’imbarbarimento”. Senza cedere alla rassegnazione e sperando sempre nell’alba nuova / invocai il cielo / prima che gli orizzonti luminosi cedano il passo alla / notte madre, matrona, padrona di tutti i segreti / Maria Tina Vitello è convinta che / accadrà qualcosa / e ti perderai felice / dentro la tua serenità.