È stato parroco di san Tommaso di Enna per 34 anni
La morte di don Filippo Marotta
Nel pomeriggio del 9 novembre il vescovo mons. Gisana ha celebrato le esequie di don Filippo Marotta, deceduto all’età di 73 anni all’alba del giorno prima dopo una breve e fulminante malattia. Il rito si è svolto nella Chiesa Madre di Pietraperzia, paese di origine di don Filippo, alla presenza di tanti presbiteri, diaconi e grande partecipazione di amici, conoscenti ed estimatori e dalle comunità ecclesiali di Pietraperzia. Presenti anche un diacono e un presbitero della Chiesa Ortodossa d’Italia. Numerosa anche la delegazione della Parrocchia S. Tommaso di Enna, guidata per 34 anni e fino a qualche mese fa dal compianto don Marotta.
In apertura il vescovo Gisana ha letto il messaggio di cordoglio e solidarietà alla diocesi piazzese del vescovo, Amministratore Apostolico della diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, mons. Francesco Milito. Nella sua omelia il vescovo, ispirandosi a San Paolo, ha sottolineato la sensibilità spirituale del compianto don Filippo e la sua attenzione verso le realtà celesti, che sono quelle meritevoli di essere conseguite rispetto alle realtà terrene che passano.
Tantissime le manifestazioni di stima e affetto nei confronti di don Filippo. “Eterna Memoria, don Filippo Marotta! – ha scritto l’Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e del Monastero di Seminara (RC) – il rev. don Filippo Marotta di Enna, sacerdote della diocesi di Piazza Armerina, uno dei promotori della riscoperta del culto di sant’Elia di Enna. Di don Filippo – prosegue la memoria – ricordiamo la calorosa ospitalità e la gioia con le quali ci ha accolto durante il pellegrinaggio della nostra Arcidiocesi tenutosi nella patria di sant’Elia il 25 aprile 2023 alla presenza del nostro Metropolita. In quell’occasione, don Filippo ha reso pubblicamente onore alla Chiesa Ortodossa per aver custodito gelosamente la memoria di Sant’Elia”. È stato lui, infatti, nel 2018 con tenacia e determinazione, con passione e pietà sacerdotale a riproporre la figura di Sant’Elia di Enna, promuovendo un culto ecumenico condiviso con i fratelli Ortodossi, dell’Arcidiocesi d’Italia e di ampio respiro con un gemellaggio religioso e civile che abbraccia le città eliane della Calabria, Seminara e Palmi. Ha speso tutte le sue ultime forze per concludere il giubileo eliano da lui fortemente voluto e celebrato con grandi e memorabili eventi, conclusosi con il dono delle reliquie di Sant’Elia alla città di Enna.
Tra gli annunci funebri, quello delle quattro confraternite cittadine: “I Confrati delle Confraternite di Pietraperzia – si legge nel manifesto – si uniscono alò dolore delle famiglie Marotta, Di Gloria, del Vescovo e del Clero di Pietraperzia per la scomparsa del sacerdote Filippo Marotta di cui ricordano il legame con le tradizioni pietrine e l’impegno profuso dallo stesso per la loro salvaguardia”.
Cinquant’anni al servizio di Dio e degli uomini. È il traguardo che don Filippo Marotta aveva tagliato il 29 giugno scorso. Fu ordinato infatti in Cattedrale a Piazza Armerina il 29 giugno 1973 da mons. Sebastiano Rosso.
Nato a Pietraperzia il 10 febbraio 1950 entrò in seminario a Piazza Armerina per frequentarvi il quarto ginnasio nel settembre 1963. Nel 1973 frequentò il primo anno di teologia presso lo studio teologico di Palermo per proseguire poi gli studi teologici nel seminario di Piazza Armerina. Dopo l’ordinazione continuò gli studi frequentando l’Istituto Ignatianum di Messina per conseguirvi la Licenza in Teologia pastorale nel giugno 1975. Nel frattempo insegnava religione presso la scuola media di Pietraperzia svolgendo servizio pastorale nella parrocchia Madonna delle Grazie, animando la realtà giovanile. Nel 1976 venne inviato ad Enna presso la parrocchia San Tommaso coadiuvando per un anno come cappellano il parroco don Michele Scarlata.
Dal 1977 al 1980 lo troviamo tra gli emigrati, molti dei quali siciliani, a Zurigo in Svizzera presso la Missione Cattolica di Oerlicon. Qui ebbe modo di svolgere l’assistenza religiosa specie verso i compaesani, facendo sentire loro, attraverso la fede e la devozione, il legame verso la propria terra. Motivi di salute gli impediscono di proseguire questa fruttuosa esperienza. Nel gennaio 1980 rientrò così in diocesi assumendo il ministero di Cappellano delle suore Ancelle Riparatrici di Pietraperzia. Nel frattempo animò la realtà giovanile cittadina e si dedicò alla pubblicazione a sue spese di un periodico “La Voce del prossimo” nel quale raccoglieva testimonianze, scritti e articoli che riguardano la cultura e la storia di Pietraperzia.
Il 15 dicembre 1989 il vescovo mons. Vincenzo Cirrincione lo nominò parroco di S. Tommaso in Enna conferendogli il possesso canonico il 24 dicembre successivo.
Nei 34 anni di ministero parrocchiale don Filippo ha dato nuovo impulso alle attività pastorali. Oltre alle normali attività di catechesi ai fanciulli, liturgiche e caritative, il parroco ha voluto attuare più incisivamente i dettami del Concilio Vaticano II, costituendo i Consigli di partecipazione dei laici alla vita della parrocchia. Particolare cura ha dedicato al gruppo giovanile e al gruppo famiglia. Promosse inoltre il culto di S. Antonio Abate nella Chiesa del Carmine, rettoria della parrocchia, si dedicò alla confraternita delle Anime Sante e alla relativa rettoria e alla comunità delle suore Canossiane di cui è stato cappellano fino alla chiusura della comunità. Si dedicò anche ai lavori di restauro della chiesa parrocchiale e ai restauri della chiesa di S. Teresa.
Oltre a queste ed altre attività pastorali, don Marotta ha coltivato anche la sua passione per gli studi storici, in particolare verso il suo paese di origine. Ha infatti fondato e diretto per diversi anni la rivista “Pietraperzia” con la pubblicazione di numeri monografici su argomenti di natura storica, artistica, antropologica e culturale. Ha scritto diversi volumi sulle tradizioni popolari del suo paese e la storia della stessa parrocchia di San Tommaso di Enna tra cui “Proverbi e Modi di dire in uso nella parlata di Pietraperzia”, “La Settimana Santa e la Pasqua a Pietraperzia”, “Presentazione dell’autore Fra Dionigi Bongiovanni e introduzione alla sua opera ‘Relazione critico-storica della prodigiosa invenzione d’una immagine di Maria Santissima della Cava di Pietrapercia dalle origini al 1776”. Altre opere: “Saggi e Documenti riguardanti la Storia di Pietraperzia” (primo e secondo volume), “Scritti sulla Parrocchia di San Tommaso Apostolo per il decennale di Parroco di Don Filippo Marotta (1989-1999)”. Molto interessante anche “Antologia delle Tradizioni Popolari, degli Usi e Costumi, delle Espressioni Dialettali e degli Autori di Opere in Vernacolo di Pietraperzia”. Grande valenza riveste pure il “Vocabolario Siciliano della Parlata di Pietraperzia” scritto insieme all’insegnante Giovanni Culmone. Altra opera molto importante è “La Grammatica Comparata della Parlata Dialettale Siciliana di Pietraperzia con la Lingua Italiana”.
Questa sua attenzione alla cultura locale lo ha portato a trasformare la sua casa paterna, sita in via Pescheria a Pietraperzia, per adibirla a sue spese a museo etno-antropologico, per la realizzazione del quale è stata costituita una Fondazione alla quale rimane il compito di completare l’opera.