Celebrata a Gela presso le Comunità Terapeutica e Riabilitativa per Adolescenti. Pranzo in comune, un convegno e la Messa
Settima giornata mondiale dei poveri
Domenica 19 novembre, presso i locali delle comunità Kairos ed Ethos di Gela, amministrate rispettivamente da Angelo Vinciguerra e da Giacomo Alessi, ossia la Comunità Terapeutica e Riabilitativa per Adolescenti di Gela, coordinata dal dott. Rocco Federico, in comunione con la Caritas diocesana, di cui è direttore il diacono Mario Zuccarello, collaborato dal diacono Rocco Sanfilippo, è stata celebrata la VII Giornata Mondiale dei Poveri indetta da Papa Francesco.
Ha profuso impegno encomiabile per la realizzazione dell’evento anche don Pasqualino Di Dio, in occasione del giubileo che sta vivendo la Fraternità Apostolica della Divina Misericordia per il 25º anniversario della sua nascita e per il 10º anniversario dalla fondazione della Piccola Casa della Misericordia; di quest’ultima don Pasqualino è fondatore e direttore spirituale; invece, è presidente la dott.ssa Adelaide Ferrigno.
Inoltre, hanno partecipato all’intera giornata in primis il nostro vescovo, mons. Rosario Gisana, l’intero Collegio diaconale con la partecipazione degli aspiranti diaconi. Alle ore 11, i ragazzi della Comunità Terapeutica, insieme ai giovani della comunità parrocchiale di San Francesco e della chiesa di Sant’Agostino, hanno animato l’intera mattinata intrattenendo gli ospiti in giochi di calcio e pallavolo, manifestando grande accoglienza e bisogno di affetto, di emozioni e di sentimenti che sono importanti per lo sviluppo armonico e integrale della persona umana. Un momento di grande convivialità è stato per loro l’ora del pranzo, significativo perché i diaconi hanno servito i ragazzi e questi ultimi hanno avuto la possibilità di colloquiare con loro. Dopo il pranzo, il collegio dei diaconi e gli aspiranti diaconi hanno avuto un’ora di piena formazione guidata dal nostro vescovo, nella chiesa di Sant’Agostino. Alle ore 16:45, sempre nella stessa chiesa, dopo i saluti del vicario foraneo don Pasqualino di Dio e del diacono Mario Zuccarello, si è aperto un Convegno sulla Povertà, i cui relatori sono stati don Orazio Tornabene e fra’ Piergiovanni Sanfilippo. Il primo relatore ha sottolineato “lo stile dell’amore gratuito, ossia la via del Vangelo”.
Ha messo in evidenza l’immagine emblematica di un albero, le cui radici profonde simboleggiano la fede, la linfa che nutre i tessuti dell’albero indica la speranza, i frutti dell’albero rappresentano la carità. L’uomo ha bisogno di relazionarsi con Dio e con gli altri uomini, occorre aiutarsi reciprocamente, perché tutti siamo poveri. Dobbiamo testimoniare con i fatti, non con le chiacchiere. Dobbiamo essere seminatori della cultura della pace. Il secondo relatore ha testimoniato la sua esperienza di fede; questi spende la vita per i poveri. Egli è un frate cappuccino che vive in un convento che stava per chiudere e, insieme a quei pochi frati che erano rimasti, fra’ Piergiovanni ha proposto al padre provinciale, anziché di chiuderlo, di aprirlo ai poveri, ai ragazzi disagiati, agli sfortunati, agli uomini e alle donne che non hanno un letto o un semplice pasto. Il frate ha evidenziato che occorre condividere la quotidianità nella gratuità con le persone bisognose, che non significa fare assistenzialismo sociale o filantropia. Gesù è venuto per tutti noi che siamo poveri nelle diverse povertà di ogni specie e genere e differenza; se vogliamo essere credibili, dobbiamo vivere o condividere con i poveri, altrimenti non conosceremo l’agape. Il vescovo ha asserito che noi preghiamo troppo poco; la preghiera è la linfa vitale della fede. Ha riportato i versetti di Matteo 6,5-6 “Quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. I poveri sono tutti coloro che si lasciano guidare dallo Spirito Santo. Occorre assimilare tanti esempi belli, meravigliosi, che ci sono, ma che sono nel segreto. Per interiorizzarli necessitano ascesi, decisione e scelta. Inoltre, il vescovo ha evidenziato che questa domenica dedicata ai poveri è una solennità per i diaconi, perché rispecchia la loro identità originaria che è quella scritta negli Atti degli Apostoli 6,1-6. Infine, mons. Rosario Gisana ha concluso i lavori con una solenne Concelebrazione Eucaristica.