A Butera celebrati i 100 anni della nascita del filososo Fortunato Pasqualino
Lo scorso 23 novembre, presso il Cine-Teatro “Don Giulio Scuvera” di Butera, è stata celebrata la memoria del filosofo, scrittore e saggista buterese Fortunato Pasqualino, in occasione del centenario dalla sua nascita, 8 novembre 1923. Hanno partecipato numerosi i docenti e gli alunni del Liceo Classico “Eschilo” di Gela che, con sacrificio ed interesse, hanno lasciato i propri impegni per presenziare questo incontro.
L’evento letterario è stato ideato inizialmente dal parroco della Chiesa Madre, don Filippo Ristagno, programmato l’8 novembre, diesnatalis del filosofo buterese. Informato dal sindaco che lo stesso evento, differito di qualche giorno, era già in cantiere in collaborazione con l’IIS Eschilo di Gela come PCTO, il parroco ha proposto di unificarlo in segno di comunione e fraternità.
Infatti, il Comune di Butera ha sottoscritto una convenzione con l’IIS Eschilo nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e Per l’Orientamento per gli studenti buteresi che frequentano l’IIS Eschilo di Gela, intitolato Tradizioni di Butera, con il quale gli alunni hanno avuto la possibilità, grazie alle proff. sse Ileana Faluci e Luana Federico, di calarsi nella realtà locale con ricerche, letture e commenti. Le docenti sopracitate, che si sono prodigate con ogni mezzo per l’organizzazione dell’iniziativa, quest’anno si sono dedicatecon i loro discentialla riscoperta ed alla lettura del filosofo-scrittore Fortunato Pasqualino, originario di Butera.
Dopo i saluti del Sindaco del comune di Butera, dott. Giovanni Zuccalà, dirigente medico presso l’ospedale di Mazzarino e dell’Assessore alla Cultura, dott.ssa Giovanna Donzella, ha salutato i presenti il Dirigente Scolastico dell’IIS “Eschilo” di Gela, prof. Maurizio Giuseppe Tedesco. Un ulteriore saluto è stato rivolto da don Filippo Ristagno, vicario foraneo ed arciprete della città di Butera.
Ha dato testimonianza su Fortunato Pasqualino il prof. Franco D’Urbino, Editore Pegaso di Caltagirone, amico intimo del filosofo; quest’ultimo ha pubblicato presso la Casa Editrice del prof. Franco D’Urbino l’ultimo suo scritto: Chiunque tu sia. Con Gesù a passo d’asino.
Entrando in medias res, hanno relazionato in primis il professore don Angelo Passaro, che ha sottolineato come il filosofo buterese nei suoi scritti faccia continuamente uso dei testi biblici, in particolare quelli della Sapienza, dei Maccabei, di Qoèlet. Egli ha riportato un passo di Pasqualino tratto dall’Osservatore Romano, in cui il filosofo affermava che alcuni scrittori siciliani sconoscessero la sicilianità, fortemente intrisa di fede e non di pratiche devozionistiche o fideistiche.
In secundis, il prof. Giuseppe Messina, Dirigente Scolastico, che, focalizzando l’attenzione sulla produzione narrativa di Fortunato Pasqualino e ripercorrendo i momenti salienti delle vicende raccontate, ha condotto l’uditorio con la mente e con il cuore nei meandri di luoghi reali, ma soprattutto dell’anima, suscitando curiositas legendi, grazie ad alcune descrizioni accurate ed alla forza evocativa delle figure dei personaggi, portatori di un sistema di valori, valido per l’uomo di ogni tempo, sempre con lo sguardo rivolto alla imperante concezione religiosa dell’epoca. Infine, il prof. Angelo Ficicchia, docente di lettere, ha evidenziato che nelle opere del filosofo buterese, nella vita quotidiana di Butera, a partire dal IV secolo a. C., è stata presente prima la religiosità pagana, attestata da alcuni reperti archeologici e poi quella cristiana, che si è mantenuta fino adad oggi. Gli interventi dei relatori sono stati intercalati dalla lettura di alcuni brani significativi di Fortunato Pasqualino, declamati da alcuni alunni buteresi del PCTO: Giulia Calaciura, Maria Laura Scichilone, Giovanna Carluzzo, Leila Famà, Francesca Coniglio, Beatrice Messina dell’ISS Eschilo di Gela, con l’accompagnamento musicale di Rocco Barresi.
Ha moderato l’incontro lo scrivente, che ha concluso i lavori con una antichissima benedizione dialettale buterese, riportata da Fortunato Pasqualino e che i padri ed i nonni impartivano ai figli e ai nipoti: ognuno di noi possa essere Santu,ricchu e chinu di virtù.
Infatti, il Comune di Butera ha sottoscritto una convenzione con l’IIS Eschilo nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e Per l’Orientamento per gli studenti buteresi che frequentano l’IIS Eschilo di Gela, intitolato Tradizioni di Butera, con il quale gli alunni hanno avuto la possibilità, grazie alle proff. sse Ileana Faluci e Luana Federico, di calarsi nella realtà locale con ricerche, letture e commenti. Le docenti sopracitate, che si sono prodigate con ogni mezzo per l’organizzazione dell’iniziativa, quest’anno si sono dedicatecon i loro discentialla riscoperta ed alla lettura del filosofo-scrittore Fortunato Pasqualino, originario di Butera.
Dopo i saluti del Sindaco del comune di Butera, dott. Giovanni Zuccalà, dirigente medico presso l’ospedale di Mazzarino e dell’Assessore alla Cultura, dott.ssa Giovanna Donzella, ha salutato i presenti il Dirigente Scolastico dell’IIS “Eschilo” di Gela, prof. Maurizio Giuseppe Tedesco. Un ulteriore saluto è stato rivolto da don Filippo Ristagno, vicario foraneo ed arciprete della città di Butera.
Ha dato testimonianza su Fortunato Pasqualino il prof. Franco D’Urbino, Editore Pegaso di Caltagirone, amico intimo del filosofo; quest’ultimo ha pubblicato presso la Casa Editrice del prof. Franco D’Urbino l’ultimo suo scritto: Chiunque tu sia. Con Gesù a passo d’asino.
Entrando in medias res, hanno relazionato in primis il professore don Angelo Passaro, che ha sottolineato come il filosofo buterese nei suoi scritti faccia continuamente uso dei testi biblici, in particolare quelli della Sapienza, dei Maccabei, di Qoèlet. Egli ha riportato un passo di Pasqualino tratto dall’Osservatore Romano, in cui il filosofo affermava che alcuni scrittori siciliani sconoscessero la sicilianità, fortemente intrisa di fede e non di pratiche devozionistiche o fideistiche.
In secundis, il prof. Giuseppe Messina, Dirigente Scolastico, che, focalizzando l’attenzione sulla produzione narrativa di Fortunato Pasqualino e ripercorrendo i momenti salienti delle vicende raccontate, ha condotto l’uditorio con la mente e con il cuore nei meandri di luoghi reali, ma soprattutto dell’anima, suscitando curiositas legendi, grazie ad alcune descrizioni accurate ed alla forza evocativa delle figure dei personaggi, portatori di un sistema di valori, valido per l’uomo di ogni tempo, sempre con lo sguardo rivolto alla imperante concezione religiosa dell’epoca. Infine, il prof. Angelo Ficicchia, docente di lettere, ha evidenziato che nelle opere del filosofo buterese, nella vita quotidiana di Butera, a partire dal IV secolo a. C., è stata presente prima la religiosità pagana, attestata da alcuni reperti archeologici e poi quella cristiana, che si è mantenuta fino adad oggi. Gli interventi dei relatori sono stati intercalati dalla lettura di alcuni brani significativi di Fortunato Pasqualino, declamati da alcuni alunni buteresi del PCTO: Giulia Calaciura, Maria Laura Scichilone, Giovanna Carluzzo, Leila Famà, Francesca Coniglio, Beatrice Messina dell’ISS Eschilo di Gela, con l’accompagnamento musicale di Rocco Barresi.
Ha moderato l’incontro lo scrivente, che ha concluso i lavori con una antichissima benedizione dialettale buterese, riportata da Fortunato Pasqualino e che i padri ed i nonni impartivano ai figli e ai nipoti: ognuno di noi possa essere Santu,ricchu e chinu di virtù.
Giuseppe Felici