L’evento zonale della conversione di San Paolo: tempo di Strada, di Comunità e di Servizio
Per la festa della conversione di San Paolo 250 scout Gela
A Gela, tra i locali del palazzo Pignatelli e quelli della parrocchia san Giacomo maggiore, tra sabato 27 e domenica 28 gennaio si è celebrata la Conversione di san Paolo, un momento di incontro e condivisione promosso dagli Scout AGESCI della Zona dei Castelli Erei, costituita dai paesi della nostra diocesi e dal comune di Caltanissetta.
Maria Sarda e Andrea Arena, incaricati per la branca dei Rover e delle Scolte (16-20/21 anni) e promotori dell’evento, coadiuvati dai vari capi clan/fuoco e maestri dei novizi e delle novizie dei vari gruppi della Zona, hanno proposto «un momento di riflessione, crescita e condivisione, un tempo utile e necessario. In un mondo che spesso sembra muoversi così velocemente, – scrivono nella lettera di presentazione dell’evento – è essenziale rallentare e dedicare tempo alla cura e all’attenzione reciproca».
San Paolo apostolo è il protettore della branca R/S poiché, percorrendo diversi chilometri per annunciare il vangelo di Gesù,è stato identificatocome il “primo rover di Cristo”. Difatti la Strada è una delle tre parole che caratterizzano la vita del Clan, è «l’occasione concreta e imperdibile per attraversare territori, conoscere storie, sentirsi parte di una realtà imparando adaverne cura e rispetto, nello stile dei camminatori» (dal Manuale di branca). Oltre alla Strada, la Comunità e il Servizio sono le altre due coordinate della vita di branca: la prima è lo strumento che crea un insieme di persone accomunate da «uno stile alimentato dalla tipicità, dalle pratiche, dai linguaggi propri del metodo scout;[sostenuti da] valori ispirati dal Vangelo, codificati nella Legge e nellaPromessa, sintetizzati nel motto, espressi nella carta di clan;[sospinti da] un obiettivo: la maturazione del singolo, in cammino per diventare uomo e donna della Partenza» (dal Manuale); la seconda è così compendiata da R. Baden-Powell: «il primo scopo della vita è essere felice. […] Ilmodo più rapido e sicuro è di rendere felici gli altri» (Adventuring to manhood).
Il punto di ritrovo è stato il parco di Montelungo in Gela; dopo un momento di preghiera e di introduzione alle attività, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: i novizi e le novizie hanno percorso insieme la loro route meditando sulla figura di san Paolo; i rover e le scolte hanno percorso la loro route in coppie di due persone meditando su Fil 2,1-11. Giunti nei luoghi ospitanti, i primi hanno avuto l’opportunità di rifletteresul cammino compiuto e approfondire le caratteristiche dell’Apostolo; i secondi hanno vissuto un confronto su tematiche di attualità (i.e. abusi e dipendenze; violenza di genere e discriminazione; ambiente e ruolo istituzioni; lavoro e questioni etiche) con la presenza di alcuni testimoni: A. Miccichè, G. Zappulla, A. Granvillano e R. Sola. Dopo la cena, presso la Parrocchia san Giacomo maggiore si è celebrata una veglia in stile R/S.
La domenica mattina è stata vissuta all’insegna del servizio: un gruppo ha pulito alcune strade del quartiere ospitante; un altro ha ripristinato la spiaggia del circolo velico; altri, infine, hanno allietato gli anziani della casa di riposo presente nel quartiere Caposoprano e i soci del circolo per anziani “san Giacomo”. I lavori si sono conclusi con la celebrazione eucaristica presieduta da don Daniele Centorbi, assistente ecclesiastico della Zona.
San Paolo apostolo è il protettore della branca R/S poiché, percorrendo diversi chilometri per annunciare il vangelo di Gesù,è stato identificatocome il “primo rover di Cristo”. Difatti la Strada è una delle tre parole che caratterizzano la vita del Clan, è «l’occasione concreta e imperdibile per attraversare territori, conoscere storie, sentirsi parte di una realtà imparando adaverne cura e rispetto, nello stile dei camminatori» (dal Manuale di branca). Oltre alla Strada, la Comunità e il Servizio sono le altre due coordinate della vita di branca: la prima è lo strumento che crea un insieme di persone accomunate da «uno stile alimentato dalla tipicità, dalle pratiche, dai linguaggi propri del metodo scout;[sostenuti da] valori ispirati dal Vangelo, codificati nella Legge e nellaPromessa, sintetizzati nel motto, espressi nella carta di clan;[sospinti da] un obiettivo: la maturazione del singolo, in cammino per diventare uomo e donna della Partenza» (dal Manuale); la seconda è così compendiata da R. Baden-Powell: «il primo scopo della vita è essere felice. […] Ilmodo più rapido e sicuro è di rendere felici gli altri» (Adventuring to manhood).
Il punto di ritrovo è stato il parco di Montelungo in Gela; dopo un momento di preghiera e di introduzione alle attività, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: i novizi e le novizie hanno percorso insieme la loro route meditando sulla figura di san Paolo; i rover e le scolte hanno percorso la loro route in coppie di due persone meditando su Fil 2,1-11. Giunti nei luoghi ospitanti, i primi hanno avuto l’opportunità di rifletteresul cammino compiuto e approfondire le caratteristiche dell’Apostolo; i secondi hanno vissuto un confronto su tematiche di attualità (i.e. abusi e dipendenze; violenza di genere e discriminazione; ambiente e ruolo istituzioni; lavoro e questioni etiche) con la presenza di alcuni testimoni: A. Miccichè, G. Zappulla, A. Granvillano e R. Sola. Dopo la cena, presso la Parrocchia san Giacomo maggiore si è celebrata una veglia in stile R/S.
La domenica mattina è stata vissuta all’insegna del servizio: un gruppo ha pulito alcune strade del quartiere ospitante; un altro ha ripristinato la spiaggia del circolo velico; altri, infine, hanno allietato gli anziani della casa di riposo presente nel quartiere Caposoprano e i soci del circolo per anziani “san Giacomo”. I lavori si sono conclusi con la celebrazione eucaristica presieduta da don Daniele Centorbi, assistente ecclesiastico della Zona.
Riportiamo, infine, alcune testimonianze di rover e scolte, che hanno vissuto l’esperienza:
- «Rappresentare il mio clan nell’organizzazione del san Paolo di Zona è stata un’esperienza formativa e indimenticabile. Grazie ad essa ho avuto la possibilità di conoscere le diverse realtà dei Clan presenti nella Zona, i diversi modi di vivere lo scoutismo. Conoscere gli IABZ [Andrea e Maria] e lavorare a stretto contatto con loro mi ha fatto comprendere più da vicino che cosa sia lo scoutismo. Lavorando con gli altri rappresentanti ho scoperto persone bellissime, che si impegnano con tutto il cuore in quello che fanno portando avanti giusti principi e ideali. Ho stretto con loro legami forti e autentici, che mi hanno fatto scoprire il senso dell’essere fratelli di ogni altra guida e scout. Ricorderò per sempre con gioia questa bellissima esperienza nonostante non sia stata esente da sacrifici e imprevisti» (Alice, Clan dello Scarpone – Gela 3).
- «Questa nuova esperienza del san Paolo è stata molto significativa per me, sicuramente indimenticabile. Ho conosciuto tantissime persone nuove ed ho imparato molto da loro e dalle attività, che abbiamo svolto insieme. Sono state affrontate molte tematiche importanti, come per esempio il futuro, che mi hanno aiutata a chiarire le idee e confrontarmi con persone dal parere contrastante. Inoltre mi ha fatto comprendere maggiormente come lo scoutismo riesca ad unire tutti e rendere le nostre vite migliori. Non vedo l’ora di partecipare al prossimo san Paolo per rivivere le emozioni forti, che ho vissuto in questi giorni» (Lara, Clan Yggdrasill – Enna 3).
- «A me questa nuova esperienza del san Paolo è servita molto. Grazie alle attività svolte durante il fine settimana mi sono riavvicinata ad un contesto da cui mi stavo un po’ allontanando. Oltre ad aver conosciute moltissime nuove persone ed aver stretto nuove amicizie, le attività mi sono piaciute molto in quanto mi hanno fatto comprendere meglio questa nuova realtà scoutistica unendo gioco e riflessione» (Cecilia, Clan della Vite – Caltanissetta 1).
- «Aspetto il san Paolo per estraniarmi dalla “vita reale” per quei due giorni di gioia, canti, riflessione e scoperta. Quest’anno mi sarei voluta godere di più questa esperienza o quantomeno viverla in maniera diversa. Nonostante ciò, ed anche inaspettatamente, mi ha lasciato più insegnamenti di quanto potessi immaginare: vivere la strada con l’altro, anche se breve; il camminare parlando o cantando mi ha portato a godermi quel momento che probabilmente non tornerà più; il paesaggio; l’altro in tutto il suo essere, che mi segnato veramente, in quanto nella sua diversità non è diverso da me, mi ha fortificato tanto; la condivisione sia di idee, canti, esperienze e la semplicità di come si ci possa divertire senza avere niente, visto che ormai tutti lo abbiamo dimenticato: divertirsi semplicemente stando a cerchio a raccontarsi aneddoti o giocando. Ogni esperienza scout ti insegna qualcosa, ma il san Paolo è qualcosa di più forte, perché lo condivi con altri e sai che tanti altri come te nello stesso momento stanno celebrando la conversione di san Paolo e stanno vivendo le tue stesse intense emozioni» (Flavia, Clan I 100 passi –Piazza Armerina 1).