La campagna del Pd ennese a sostegno delle rivendicazioni del comparto agricolo siciliano entra nei consigli comunali. Un O.d.G. sul tema sarà presentato in questi giorni da ogni gruppo consiliare del partito nel proprio comune. “La valenza sociale, culturale ed economica delle filiere dell’agroalimentare, e il grido di dolore levatosi dagli agricoltori, non poteva lasciarci indifferenti – afferma la segretaria provinciale Katya Rapè. Pertanto abbiamo provveduto a redigere un ordine del giorno per l’effettuazione, in tempi brevi, della sua discussione in ogni consesso civico. In tal modo – continua Rapè – tutti i consiglieri comunali, i sindaci e le giunte avranno il modo di valutare i contenuti e le proposte esplicitate nella mozione che ha l’obiettivo prioritario di impegnare le Amministrazioni al sostegno degli agricoltori e alla valorizzazione del ruolo e crescita del reddito di produttori e allevatori nelle varie filiere agroalimentari”. Dunque, le rivendicazioni e le proteste degli agricoltori ennesi passano dalle strade alle aule consiliari. Nella mozione sono affrontate molte questioni che sono alla base delle motivate e comprensibili proteste di questi giorni dei piccoli e medi imprenditori agricoli.
Tante sono le problematiche affrontate che si intendono approfondire nel dibattito consiliare e, in particolare, sono cinque i punti fatti propri dagli agricoltori Siciliani: blocco dell’esodo dalla Sicilia per garantire un futuro alle nuove generazioni; valorizzazione del rapporto tra agricoltura e natura per bloccare l’aumento delle malattie e dei cibi sintetici; contrastare la riforma dell’autonomia differenziata che ancora una volta favorisce il nord Italia a discapito del sud, e nel caso specifico, danneggia la tradizione agricola siciliana; applicazione degli articoli 36 e 37 dello Statuto Siciliano; stop all’estrazione selvaggia delle risorse Siciliane da parte dello stato italiano. Quindi, si chiede al Presidente della Regione Siciliana e l’Assessore Regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea un autorevole intervento al fine: di costituire apposito tavolo tecnico con all’interno membri di una delegazione di rappresentanti degli agricoltori del territorio e degli enti locali, per ascoltare le istanze degli agricoltori; di porre in essere tutti gli atti e/o le iniziative necessarie per sostenere le vertenze del settore agroalimentare per ciò che è in potere da parte dell’amministrazione regionale; di farsi portavoce, con il governo nazionale e, per il loro tramite, con le istituzioni europee, per accogliere le legittime istanze dei nostri agricoltori con iniziative volte alla tutela della filiera agroalimentare; di chiedere al governo nazionale di dichiarare lo stato di calamità per la prolungata stagione di siccità che sta piegando l’agricoltura del sud Italia e le produzioni agricole.