Il medico ennese missionaria in Zambia devota a Santa Rita e componente della Pia Unione Primaria di Enna.
A Cristina Fazzi il premio internazionale “Donne di Rita”
“Santa dell’’impossibile, la gente ti proclama, ti ammiran tutti i popoli, Cascia il tuo nome acclama”. È la strofa di una vecchia novena a Santa Rita che recitavano i nostri nonni. La grande Santa di Cascia, difatti, è ammirata a livello mondiale, e insieme a lei, godono questo particolare favore i suoi devoti. Dal 1988 il Monastero e il Comune di Cascia, conferiscono un premio internazionale alle donne che si sono distinte nella divulgazione di due importanti valori che hanno caratterizzato la vita di Rita, ovvero il perdono e l’amore. E quest’anno, il premio, denominato, “Donne di Rita”, toccherà a tre donne, fra le quali, il medico ennese missionaria in Zambia, Cristina Fazzi.
Ed è per Cristina un riconoscimento più che meritato, non fosse altro perché la donna è anche devota a Santa Rita e componente della Pia Unione Primaria di Enna. Cristina è una testimonianza vivente dei valori evangelici, della solidarietà e della ricerca della giustizia. La sua missionarietà è particolare: non è mossa soltanto dalla sete di attuazione della Buona Novella , ma da un forte senso laico di ricerca della Giustizia. Cristina Fazzi, più di una volta, ha evidenziato l’enorme GAP che intercorre tra il mondo occidentale e l’Africa, sia in campo sanitario, sia in senso più ampio, quello sociale. E da 24 anni, la
donna, oltre ad essersi indefessamente adoperata come medico, per curare, nelle condizioni più disagiate, bambini, donne, anziani e uomini, flagellati dall’AIDS e da molte altre patologie, come la malaria, si è spesa anche socialmente, proponendo e collaborando con i governi che si sono succeduti Zambia, perché dedicassero maggiore attenzione al Welfare. La vocazione di Cristina nasce sin da piccola, quando segue il padre, Francesco, noto medico ennese, durante le sue visite negli “anfratti “ più reconditi della provincia più povera della Sicilia e forse di Italia, quella di Enna. Siamo nella prima metà degli anni 70 e la bambina è affascinata da questo gran padre che, senza pensare nemmeno lontanamente ai soldi, quando, fortunatamente, la “intramoenia” non esisteva, con totale abnegazione e dedizione al giuramento di Ippocrate, si dedicava ai suoi pazienti, partendo anche di notte, col maltempo, per prestare loro le cure necessarie. La bambina, che frequentava le
elementari, lo seguiva, ed era affascinata da quel lavoro. Maturava in lei sin da allora il desiderio di dedicarsi ai poveri e ai più deboli. Una volta conseguita la specializzazione con il massimo dei voti, se avesse voluto avrebbe potuto svolgere la carriera accademica, in una calda poltrona di un attrezzato ospedale italiano. Ma Cristina, come Rita, ha scelto la strada più difficile, quella della “spina sulla fronte”. Accanto a lei in questi anni, la sua parrocchia, la Mater Ecclesiae, che non ha fatto mancare il sostegno economico, con l’insostituibile padre Angelo Lo Presti ma anche tutta la città di Enna, intesa come comunità di persone e, da quando si è insediato, il vescovo, don Rosario Gisana, che insieme a p Angelo è andata a trovarla. La premiazione avverrà a Cascia il prossimo 21 maggio, vigilia della festa della Santa e sarà anche presente una delegazione della Pia Unione Primaria di Santa Rita di Enna, guidata dalla responsabile, il notaio Filomena Greco. Rù