Anniversario della fondazione della Confraternita del Ss. Sacramento
Nella ricorrenza del 357° anniversario della fondazione della Confraternita del SS. Sacramento detta volgarmente della Maestranza di Aidone, nonché del 16° anno di ordinazione del Sacerdozio del presidente don Giacinto Magro, il governatore Lorenzo Calcagno ha invitato tutti confratelli con regolare fascia di partecipare alla celebrazione di una Messa Solenne, per le ore 18 di venerdì 19 aprile, presso la chiesa San Leone II.
Da ricerche effettuate a suo tempo, Aidone, quanto a fede, nel suo piccolo, ha contribuito con uomini illustri tra cui il papa Agatone, eletto nel 678, e suo figlio Leone II, eletto papa nel 682.
Nel 1090 gli aidonesi, non appena appresero la proclamazione della santità di Leone II, innalzarono un tempio a Lui dedicato che, in rapporto al piccolo paese, rappresentò il massimo sforzo che potessero dedicargli.
In seno alla chiesa San Leone II fu fondata nel 1667 la Confraternita del SS. Sacramento, approvata il 24 gennaio 1670 in Aidone in occasione della visita di mons. Michelangelo Buonadies, vescovo di Catania, giusta nota del 30 gennaio 1931 a firma del governatore pro tempore Filippo Orlando inviata al Vescovado di Piazza Armerina. Ulteriormente, la confraternita de qua fu confermata dal Governo del tempo nel 1784.
Confraternita detta anche della Maestranza che si fa risalire alle antiche corporazioni medioevali di arti e mestieri. Dopo un periodo di stasi, la congregazione dei maestri (e da ciò il termine maestranza divenuta poi ‘regale’ con un rescritto in segno di riconoscimento per una superba sfilata fatta in onore di un sovrano spagnolo) si riorganizzò con l’adesione delle varie categorie di artigiani.
Fino al 1850 ogni ceto aveva una propria bandiera, sostituita poi da altre con l’insegna del Santo protettore della categoria.
Allora far parte della Maestranza era importante anche ai fini matrimoniali: infatti ci si poteva sposare solo se i rispettivi capifamiglia appartenevano alla stessa Maestranza. Le categorie artigianali oggi si sono assottigliate, molte sono scomparse come quella degli scalpellini, dei cretai, dei tegolai, degli stovigliai, dei pastai e mugnai restando, solo in minima parte, quella dei carpentieri, dei calzolai, dei sarti, dei fabbro ferrai, dei lattonieri, degli idraulici, dei barbieri, dei pittori e decoratori, dei muratori, dei marmisti, dei falegnami ed ebanisti.