Ad Aidone evento curato dall'ordine dei giornalisti di Sicilia
“Mistica e politica: i fratelli Mario e Luigi Sturzo, il progetto cristiano di democrazia”
Lo scorso 6 aprile presso la chiesa San Lorenzo martire, con la partecipazione di giornalisti ed aperto al pubblico, l’Ordine regionale dei giornalisti ha tenuto un evento su “ Mistica e politica: i fratelli Mario e Luigi Sturzo, il progetto cristiano di democrazia ”; il tutto con il patrocinio della parrocchia San Lorenzo martire, delle Diocesi di Caltagirone e Piazza Armerina, nonché del Comune di Caltagirone.
Introduzione dei lavori e moderatore il giornalista Nino Costanzo, nella consapevolezza che “oggi è urgente dare testimonianza della fede, la quale va declinata nella vita sociale con attestato di democrazia, valorizzando il dialogo tra uomini”, e poiché “i due fratelli Sturzo in maniera diversa ma accomunati dallo stesso ardore e dalla stessa matrice credente hanno dato prova di un’antropologia che portasse al dialogo relazionale e alle vere democrazia”, l’ obiettivo è di “affondare le radici della riflessione dell’oggi nel pensiero di uomini nobili che hanno pensato e si sono occupati di politica nel senso più alto del termine”.
Quindi, interventi istituzionali e saluti di benvenuto dell’ins. Annamaria Raccuglia, sindaco di Aidone, del dott. Fabio Roccuzzo, sindaco di Caltagirone,del dott. Salvatore Fazzino, questore della Provincia di Enna,nonché di mons. Rosario Gisana, vescovo della Diocesi di Piazza Armerina.
Con interventi programmati di: don Giacinto Magro, teologo e direttore della Pastorale famigliare, che ha parlato su “L’esperienza di fede di Luigi Sturzo e l’incidenza nella realtà: L’amore è il vero vincolo sociale”; don Pasquale Buscemi, docente di Teologia morale presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania, che ha parlato su “L’impegno pastorale e socio-culturale dei fratelli Sturzo: via per il rinnovamento della Chiesa e per il dialogo con la società”; don Luca Crapanzano, scrittore e saggista, che ha parlato su “Il rapporto tra individuo e società nei fratelli Sturzo”; dott. Davide Mingrino, già segretario dei comitati direttivi delle Facoltà dell’Università Pontificia della Santa Croce di Roma, che ha parlato su “Cittadini politici – Un Abc Sturziano”; prof. Angelo Passaro, docente di Esegesi dell’Antico Testamento presso la Facoltà Teologica di Sicilia di Palermo e direttore della Biblioteca Mario Sturzo del Seminario vescovile di Piazza Armerina che ha parlato su “Della pluralità del successivo: L’esigenza di leggere la storia come la Scrittura a partire dal suo fine”; dott. Francesco Failla, direttore Biblioteca e Archivio storico della Diocesi di Caltagirone, che ha parlato su “Un impegno laico cristianamente ispirato: attualità del pensiero politico di Luigi Sturzo”. Conclusione dei lavori della giornata di studi, il prof. Leoluca Orlando, professore di Diritto pubblico regionale dell’Università di Palermo e mons. Calogero Peri, vescovo della Diocesi di Caltagirone. Invero, è stato evidenziato l’attenzione su alcuni fattori determinanti che sono stati declinati nel corso degli interventi e che vanno a formare la visione della società e della politica di Mario, in dialogo col fratello Luigi: l’uomo come essere spirituale e la sua intrinseca responsabilità storica, l’interdipendenza dinamica del pensiero dei fratelli Sturzo. Non è possibile comprendere separatamente i due fratelli formatisi nel periodo del Pontificato Leoniano. Mario influenzato soprattutto dall’Enciclca Aeterni Patris del 1879 che lo portò ad interessarsi del rinnovamento della filosofia cristiana, mentre Luigi influenzato principalmente dalla Rerum Novarum. Mario, così come pure Luigi, non parlano mai della società astraendola dalle individualità personali e concrete di cui ne è l’espressione; se parlano di società e di politica è perché sono convinti che non si può indagare l’uomo al di fuori della realtà vivente in cui è inserito ed anche perché “è proprio in questi luoghi che l’uomo scopre chi è e che cosa è chiamato a essere”. Per Mario Sturzo la sociologia rimanda all’antropologia e questa alla natura soprannaturale dell’uomo: “il circolo ermeneutico non si chiude, c’è il rimando ad una dimensione ‘altra’ che imprime alle dinamiche sociali un dinamismo mai concluso in sé stesso”. La politica resta la più altissima vocazione del ‘farsi’ umano, ‘svolgimento delle idee’ e ‘vita in azione’, neanche in Luigi Sturzo, in una rigorosa prospettiva sistematica, ma sempre nella sua dinamicità. Le molteplici, svariate attività dei fratelli Sturzo sono espressione di una preoccupazione viva: “rispondere alla chiamata alla santità e testimoniare i valori evangelici nella Chiesa, promuovendone il suo rinnovamento, e nella società umana per entrare in dialogo con essa”. Ambedue i fratelli sono pastori che hanno realizzato il loro ministero nella Chiesa per l’edificazione del Regno di Dio e per il rinnovamento della società. Ed è questo che desideravano che si realizzasse da parte di chi li collaborava; infatti il Vescovo nel 1920 al clero di Niscemi così scrisse: “lavorate per Dio e per la Patria”.
Quindi, interventi istituzionali e saluti di benvenuto dell’ins. Annamaria Raccuglia, sindaco di Aidone, del dott. Fabio Roccuzzo, sindaco di Caltagirone,del dott. Salvatore Fazzino, questore della Provincia di Enna,nonché di mons. Rosario Gisana, vescovo della Diocesi di Piazza Armerina.
Con interventi programmati di: don Giacinto Magro, teologo e direttore della Pastorale famigliare, che ha parlato su “L’esperienza di fede di Luigi Sturzo e l’incidenza nella realtà: L’amore è il vero vincolo sociale”; don Pasquale Buscemi, docente di Teologia morale presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania, che ha parlato su “L’impegno pastorale e socio-culturale dei fratelli Sturzo: via per il rinnovamento della Chiesa e per il dialogo con la società”; don Luca Crapanzano, scrittore e saggista, che ha parlato su “Il rapporto tra individuo e società nei fratelli Sturzo”; dott. Davide Mingrino, già segretario dei comitati direttivi delle Facoltà dell’Università Pontificia della Santa Croce di Roma, che ha parlato su “Cittadini politici – Un Abc Sturziano”; prof. Angelo Passaro, docente di Esegesi dell’Antico Testamento presso la Facoltà Teologica di Sicilia di Palermo e direttore della Biblioteca Mario Sturzo del Seminario vescovile di Piazza Armerina che ha parlato su “Della pluralità del successivo: L’esigenza di leggere la storia come la Scrittura a partire dal suo fine”; dott. Francesco Failla, direttore Biblioteca e Archivio storico della Diocesi di Caltagirone, che ha parlato su “Un impegno laico cristianamente ispirato: attualità del pensiero politico di Luigi Sturzo”. Conclusione dei lavori della giornata di studi, il prof. Leoluca Orlando, professore di Diritto pubblico regionale dell’Università di Palermo e mons. Calogero Peri, vescovo della Diocesi di Caltagirone. Invero, è stato evidenziato l’attenzione su alcuni fattori determinanti che sono stati declinati nel corso degli interventi e che vanno a formare la visione della società e della politica di Mario, in dialogo col fratello Luigi: l’uomo come essere spirituale e la sua intrinseca responsabilità storica, l’interdipendenza dinamica del pensiero dei fratelli Sturzo. Non è possibile comprendere separatamente i due fratelli formatisi nel periodo del Pontificato Leoniano. Mario influenzato soprattutto dall’Enciclca Aeterni Patris del 1879 che lo portò ad interessarsi del rinnovamento della filosofia cristiana, mentre Luigi influenzato principalmente dalla Rerum Novarum. Mario, così come pure Luigi, non parlano mai della società astraendola dalle individualità personali e concrete di cui ne è l’espressione; se parlano di società e di politica è perché sono convinti che non si può indagare l’uomo al di fuori della realtà vivente in cui è inserito ed anche perché “è proprio in questi luoghi che l’uomo scopre chi è e che cosa è chiamato a essere”. Per Mario Sturzo la sociologia rimanda all’antropologia e questa alla natura soprannaturale dell’uomo: “il circolo ermeneutico non si chiude, c’è il rimando ad una dimensione ‘altra’ che imprime alle dinamiche sociali un dinamismo mai concluso in sé stesso”. La politica resta la più altissima vocazione del ‘farsi’ umano, ‘svolgimento delle idee’ e ‘vita in azione’, neanche in Luigi Sturzo, in una rigorosa prospettiva sistematica, ma sempre nella sua dinamicità. Le molteplici, svariate attività dei fratelli Sturzo sono espressione di una preoccupazione viva: “rispondere alla chiamata alla santità e testimoniare i valori evangelici nella Chiesa, promuovendone il suo rinnovamento, e nella società umana per entrare in dialogo con essa”. Ambedue i fratelli sono pastori che hanno realizzato il loro ministero nella Chiesa per l’edificazione del Regno di Dio e per il rinnovamento della società. Ed è questo che desideravano che si realizzasse da parte di chi li collaborava; infatti il Vescovo nel 1920 al clero di Niscemi così scrisse: “lavorate per Dio e per la Patria”.