Il Carciofo alleato del fegato
Anche quest’anno, dal 20 al 28 Aprile, si svolge a Niscemi e a Cerda la 42° Sagra del Carciofo. Vediamo da vicino l’ importante ruolo nutrizionale di questo ortaggio.
Il carciofo che fa parte della famiglia delle Asteraceae origina dai paesi del mediterraneo e di questi l’Etiopia, l’Italia e la Spagna ne sono i principali produttori. In Italia viene coltivato prevalentemente in Puglia, Campania, Sicilia, Sardegna, Lazio, Toscana. La pianta è perenne, la coltura può essere annuale o biennale. Il suo ciclo naturale è autunno-primaverile. Le varietà di carciofo sono classificate secondo diversi criteri che riguardano la grandezza, la presenza o meno di spine, il colore (tonalità di verde e viola), in base al periodo di produzione. Il carciofo è un ortaggio di alto valore nutrizionale. A caratterizzare le sue proprietà benefiche è l’alta concentrazione di ferro potassio, fosforo e calcio, la ricchezza di fibre solubili che favoriscono l’assorbimento di minerali quali ad esempio il calcio. Inoltre forte è la presenza di vitamine del gruppo B importanti per il metabolismo e la rigenerazione cellulare. Per la presenza della cinarina (dervato dell’acido caffeico) sembra avere effetti colagoghi (stimola la secrezione della bile e ne favorisce l’afflusso nell’intestino) . Gli estratti di carciofo hanno mostrato in studi clinici di migliorare la secrezione biliare e la sintomatologia di pazienti sofferenti da disturbi funzionali del fegato. Quindi Il carciofo è un toccasana per le malattie epatiche, della colecisti e per l’anemia sideropenica (dovuta a carenza di ferro). In diversi studi inoltre la cinarina ha mostrato di essere efficace come ipolipidemizzante. Utile il carciofo per favorire la diuresi, in caso di stitichezza e flatulenza. Inoltre per il basso tenore energetico il carciofo viene bene impiegato nelle diete dimagranti e come alimento anti ossidante per la buona concentrazione di un potente flavonoide: la rutina.