Riflessioni a margine dell'evento celebrato ad Aidone lo scorso mese di aprile
Mistica e politica: i fratelli Mario e Luigi Sturzo, il progetto cristiano di democrazia
Grande risalto ed eco la notizia nel Calatino e nel mondo Ecclesiale diocesano, dell’evento, a favore dei giornalisti e aperto al pubblico, organizzato in Aidone presso la chiesa San Lorenzo dell’Ordine regionale dei giornalisti su“ Mistica e politica: i fratelli Mario e Luigi Sturzo, il progetto cristiano di democrazia”, con il patrocinio della Diocesi di Caltagirone e della Diocesi di Piazza Armerina, nonché del Comune di Caltagirone.
Dopo l’introduzione dei lavori da parte del moderatore, consapevoleche “oggi è urgente dare testimonianza della fede, la quale va declinata nella vita sociale con attestato di democrazia, valorizzando il dialogo tra uomini”, e poiché “i due fratelli Sturzo in maniera diversa ma accomunati dallo stesso ardore e dalla stessa matrice credente hanno dato prova di un’antropologia che portasse al dialogo relazionale e alle vere democrazia”, l’ obiettivo del Sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo, nell’aprire i lavori del convegno, è di “affondare le radici della riflessione dell’oggi nel pensiero di uomini nobili che hanno pensato e si sono occupati di politica nel senso più alto del termine”, previo intervento istituzionali e saluti di benvenuto del Sindaco di Aidone Annamaria Raccuglia, del dott. Salvatore Fazzino, Questore della Provincia di Enna Salvatore Fazzino, nonché del Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina Rosario Gisana. Con interventi programmati di: don Giacinto Magro, teologo e direttore della Pastorale famigliare, che ha parlato su “L’esperienza di fede di Luigi Sturzo e l’incidenza nella realtà: L’amore è il vero vincolo sociale”; don Pasquale Buscemi, docente di Teologia morale presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania, che ha parlato su “L’impegno pastorale e socio-culturale dei fratelli Sturzo: via per il rinnovamento della Chiesa e per il dialogo con la società”; don Luca Crapanzano, scrittore e saggista, che ha parlato su “Il rapporto tra individuo e società nei fratelli Sturzo”; dott. Davide Mingrino, già segretario dei comitati direttivi delle Facoltà dell’Università Pontificia della Santa Croce di Roma, che ha parlato su “Cittadini politici – Un Abc Sturziano”; prof. Angelo Passaro, docente di Esegesi dell’Antico Testamento presso la Facoltà Teologica di Sicilia di Palermo e direttore della Biblioteca Mario Sturzo del Seminario vescovile di Piazza Armerina che ha parlato su “Della pluralità del successivo: L’esigenza di leggere la storia come la Scrittura a partire dal suo fine”;dott. Francesco Failla, direttore Biblioteca e Archivio storico della Diocesi di Caltagirone, che ha parlato su “Un impegno laico cristianamente ispirato: attualità del pensiero politico di Luigi Sturzo”.Conclusione dei lavori della giornata di studi, il prof. Leoluca Orlando, professore di Diritto pubblico regionale dell’Università di Palermo e mons. Calogero Peri, vescovo della Diocesi di Caltagirone. Invero, è stato evidenziato l’attenzione su alcuni fattori determinanti che sono stati declinati nel corso degli interventi e che vanno a formare la visione della società e della politica di Mario, in dialogo col fratello Luigi: l’uomo come essere spirituale e la sua intrinseca responsabilità storica, l’interdipendenza dinamica del pensiero dei fratelli Sturzo. Non è possibile comprendere separatamente i due fratelli formatisi nel periodo del Pontificato Leoniano. Mario influenzato soprattutto dall’Enciclca Aeterni Patris del 1879 che lo portò ad interessarsi del rinnovamento della filosofia cristiana, mentre Luigi influenzato principalmente dalla Rerum Novarum. Mario, così come pure Luigi, non parlano mai della società astraendola dalle individualità personali e concrete di cui ne è l’espressione; se parlano di società e di politica è perché sono convinti che non si può indagare l’uomo al di fuori della realtà vivente in cui è inserito ed anche perché “è proprio in questi luoghi che l’uomo scopre chi è e che cosa è chiamato a essere”. Per Mario Sturzo la sociologia rimanda all’antropologia e questa alla natura soprannaturale dell’uomo: “il circolo ermeneutico non si chiude, c’è il rimando ad una dimensione ‘altra’ che imprime alle dinamiche sociali un dinamismo mai concluso in sé stesso”. La politica, secondo Leoluca Orlando, resta la più altissima vocazione del ‘farsi’ umano, ‘svolgimento delle idee’ e ‘vita in azione’, neanche in Luigi Sturzo, in una rigorosa prospettiva sistematica, ma sempre nella sua dinamicità. Le molteplici, svariate attività dei fratelli Sturzo sono espressione di una preoccupazione viva, conclude il Vescovo Calogero Peri: “rispondere alla chiamata alla santità e testimoniare i valori evangelici nella Chiesa, promuovendone il suo rinnovamento, e nella società umana per entrare in dialogo con essa”.Ambedue i fratelli sono pastori che hanno realizzato il loro ministero nella Chiesa per l’edificazione del Regno di Dio e per il rinnovamento della Società.