Nell’ ambito delle iniziative promosse dal 30 maggio al 2 giugno dal Comune di Butera, di cui è sindaco il dott.Giovanni Zuccalà, per il ventennale del Gemellaggio Butera- Gevelsberg, la Confraternita di San Giuseppe ha organizzato la mostra d’arte “Mia Sicilia” dell’ artista siciliana Eleonora Pedilarco, nativa di Caltagirone ma residente a Niscemi, che ha già all’ attivo mostre in Italia ed all’estero, che le hanno fruttato premi e riconoscimenti vari, grazie alla sua capacità tecnica e cromatica, che riesce a comunicare sentimenti e sensazioni tramite i suoi dipinti, caratterizzati da arguta intelligenza e da sorprendente creatività.
Dal 2010,dopo avere rappresentato concetti filosofici ed astratti, la Pedilarco ha realizzato opere d’arte più concrete: ritratti, scene di vita, soggetti realistici, che simboleggiano le ingiustizie sociali o la lotta alla mafia, trasmettendo messaggi di pace, uguaglianza, giustizia, ossia i valori fondanti dell’ humanitas, rivolgendo anche attenzione e cura alle persone disagiate e con disabilità. Oggi, le sue ricerche pittoriche sono concentrate sulla tradizione siciliana e sul gusto estetico popolare, rappresentati con tecniche pittoriche sempre diverse, che evidenziano la grande personalità dell’ artista, ma anche la sua capacità di ” fare arte” nelle sue svariate forme, ma senza mai tralasciare nelle sue opere un valore tematico importante ed esistenziale. In particolare, la pittrice ha donato alla Confraternita una tela, “La Sacra Famiglia” che, avendo come riferimento l’ opera originale di Raffaello, rappresenta in una visione di idilliaca serenità e pace, il tema, centrale ai nostri giorni, della famiglia e del ruolo importante che i genitori assumono nell’ educazione dei figli e ,per questo, ha asserito la Pedilarco, essa va tutelata ed aiutata nel contesto socio- economico odierno. Il dipinto, di ottima fattura, è stato il premio del sorteggio organizzato dalla Confraternita, vinto dal sindaco di Butera, che lo ha donato al comune di Gevelsberg, sancendo ancora di più il “foedus”, stipulato tra le due cittadine. Viribus unitis, tutto torna!