Paola Di Marco dell'Ordo Virginum nominata Direttore
Nasce l’Ufficio diocesano di pastorale penitenziaria
Anche la Diocesi di Piazza Armerina ha accolto la sollecitazione, emersa a margine del 5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori per la Pastorale penitenziaria, svoltosi ad Assisi da 24 al 27 Aprile 2024, di istituire nelle diverse Diocesi l’Ufficio diocesano di pastorale penitenziaria e le Cappellanie in tutti gli Istituti penitenziari. Pertanto il vescovo mons. Rosario Gisana ha costituito nella diocesi di Piazza Armerina tale ufficio, di cui fanno parte i cappellani dei tre istituti penitenziari presenti in Diocesi (Enna, Gela e Piazza Armerina) nominando direttore la consacrata dell’Ordo Virginum, Paola Di Marco. Nella giornata di giovedì 20 giugno mons. Gisana ha incontrato la Commissione dei cappellani delle carceri della diocesi e ha invitato i cappellani ad istituire formalmente le cappellanie, e a compiere un lavoro di osservazione e riflessione sulle necessità emergenti nei diversi istituti, al fine di offrire elementi significativi all’elaborazione del piano progettuale del nascente Ufficio di pastorale penitenziaria. Mons. Gisana ha inoltre sottolineato il ruolo fondamentale di tale Ufficio, nell’armonizzazione di tutta la pastorale penitenziaria e nel collegamento con la realtà nazionale.
L’ Ufficio diocesano di pastorale penitenziaria è un organismo che collabora col Vescovo nella direzione, promozione e coordinamento dell’attività pastorale in tutte le dimensioni del mondo del penale. Esso si interessa delle persone e delle istituzioni che lavorano negli ambiti della prevenzione dei conflitti, della detenzione, del reinserimento sociale e della mediazione penale. Cappellanie ed Uffici di pastorale penitenziaria hanno l’unico scopo, secondo il cardinale Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana di creare comunione, ossia sinodalità, per il superamento di protagonismi e assunzioni di ruolo.
5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori per la Pastorale penitenziaria. Le Diocesi italiane in cammino…!
“…Lo vide e ne ebbe compassione” dall’indifferenza alla cura!
La Diocesi di Piazza Armerina ha partecipato al V Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori per la Pastorale penitenziaria, svoltosi ad Assisi da 24 al 27 Aprile scorsi, con la presenza del cappellano del carcere di Piazza Armerina don Hilaire Kande Nkashama, alcuni volontari del carcere di Enna, due consacrate dell’Ordo Virginum Paola Di Marco e Anna De Martino e un detenuto del carcere di Piazza Armerina.
Il Convegno, promosso dall’Ispettorato Generale dei Cappellani delle Carceri Italiane, ha voluto costituire un forte momento di riflessione e di ripartenza per tutta la pastorale penitenziaria italiana. Per questo ha focalizzato la propria attenzione su tre temi portanti: Giubileo nelle carceri, Giustizia riparativa e Cappellanie e Uffici di pastorale penitenziaria. Nei lavori di gruppo, in cui i circa trecento partecipanti sono stati impegnati, sono state raccolte esperienze e …fragilità presenti in qualche Diocesi. Relativamente al tema delle Cappellanie e degli Uffici di pastorale penitenziaria, nei cui lavori di gruppo una parte della nostra Diocesi è stata impegnata, è emerso che il Documento base di pastorale nell’ambito del penale, emanato dall’Ispettorato Generale dei Cappellani delle Carceri Italiane nel 2018, non è stato del tutto recepito in tutte le diocesi italiane. Pertanto, nei lavori di sintesi del Convegno, è stata sollecitata l’istituzione, nelle diverse Diocesi, dell’Ufficio diocesano di pastorale penitenziaria e delle Cappellanie in tutti gli Istituti penitenziari. La Cappellania, secondo il Documento base, è la “casa della misericordia” aperta a tutto l’insieme di uomini e donne che abitano nell’istituto penitenziario. È la struttura fondamentale della pastorale nell’Istituto penitenziario, dove si realizzano tutte le dimensioni pastorali. La sua presidenza è affidata dal Vescovo ad un sacerdote, il cappellano penitenziario. Egli, come pastore della comunità, esercita la cura pastorale con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi, e con l’aiuto di religiosi/e e fedeli laici volontari, operatori e detenuti. Per la pianificazione dell’azione pastorale e della corresponsabilità degli operatori pastorali, è prevista la costituzione del Consiglio pastorale, convocato e presieduto dal cappellano.