Una Marea di fedeli per l'antico rito dell'apertura della Madonna
A Enna un popolo per festeggiare la Patrona
Alla presenza di una marea di popolo è stata celebrata sabato sera l’apertura del simulacro di Maria Santissima della Visitazione, Patrona della città di Enna. Il calcio non l’ha avuta vinta sulla fede degli ennesi, I quali senza alcuna remora non hanno avuto dubbi nello scegliere fra la Madonna e la nazionale di calcio, optando decisamente per la Madre di Dio.
E così, la Confraternita Maria Santissima della Visitazione, guidata, spiritualmente, da monsignor Enzo Murgano e logisticamente dal rettore Mimmo Valvo, dopo aver celebrato I vespri solenni dedicati ai santi Pietro e Paolo, partendo dalla chiesa di San Pietro, si è recata in duomo. Qui il rettore Valvo ha scoperto il simulacro della Madonna col Figlio Divino in braccio che , è stato traslato solennemente a spalla dagli ignudi, dalla cappella dei marmi all’altare centrale dove rimarrà fino a giorno due, per poi essere accompagnato in processione presso l’eremo di Montesalvo dove si tratterrrà fino a domenica 14. Subito dopo monsignor Murgano, che, va ricordato , oltre che parroco del duomo è assistente ecclesiastico del Collegio dei Rettori delle Confraternite di Enna, ha celebrato la Santa Messa, affiancato da frà Domenico Gulioso e da altri fratidi Montesalvo, Presentì Francesco Antonetti consigliere nazionale e presidente ad onore della Confederazione nazionale delle confraternite, nonché membro della commissione pastorale e sotto commissione per la preparazione al giubileo e membro della forum paraeuropeo delle confraternite, in visita ad Enna in occasione del 150mo di fondazione della confraternita degli Ignudi, William Tornabene William coordinatore regionale delle confraternite di Sicilia, Giovanni Zodda, nuovo presidente del Collegio dei Rettori delle confraternite di Enna e l’assessore Rosario Vasapollo, e che per l’occasione indossava la fascia tricolore facendo le veci del sindaco Dipietro che era assente. Durante l’omelia Murgano, ha sottolineato come gli ennesi e la Madonna costituiscano un binomio inscindibile. Ha parlato dell’importanza dei due Santi che si festeggiavano ieri, ovvero le due colonne portanti della Chiesa, Pietro e Paolo. “Fà o Signore, che la tua Chiesa segua sempre l’insegnamento degli apostoli dai quali ha ricevuto il primo annunzio, quello di seguire e servire il Cristo”. Murgano ha evidenziato come il discepolato sia importante nel cammino di ogni cristiano, poiché è Gesù stesso che, sebbene in maniera differente, chiama I due apostoli a seguirlo, il primo, Pietro, invitandolo a lasciare il suo quotidiano di lavoratore, di pescatore, per farlo diventare pescatore di uomini ed attribuirgli più avanti il mandato di timoniere della Chiesa. Il secondo, folgorandolo sulla via di Damasco per farlo diventare l’Apostolo delle genti e cambiarlo da irriducibile persecutore a dispensatore del suo Vangelo. Sostanzialmente la predica di Murgano ha voluto trasmettere un messaggio, ovvero quello che ogni credente, sulla falsa riga dei due colossi del cristianesimo, deve essere sempre pronto in qualsiasi momento della propria vita, a mettersi in discussione e a cambiarla radicalmente in funzione della Buona Novella. “Facciatquello che lui ci chiede di fare non quello che a noi piace fare”. Infine il sacerdote ha spiegato come la festa dei santi Pietro e Paolo e quella dell’apertura dei festeggiamenti locali di Maria Santissima si integrino perfettamente: “ Fate quello che lui vi dirà” ha detto la Vergine a Cana di Galilea, e questa frase non ha bisogno di alcun commento. Bisogna, insomma fare, non ciò che noi riteniamo utile debba essere fatto ma quello che il Signore ci chiede. Ed è questo il messaggio di Maria. Il 29 giugno per noi si incrociano queste due celebrazioni , quella degli apostoli e quella della madre di Dio La Vergine della visitazione e il suo messaggio è semplice “Fate quello che lui vi dirà” e non fate quello che vi sentite di fare. È questo è il messaggio che Maria ha consegnato a Cana di galilea . “ Affidiamo a Maria, ha concluso – il nostro cammino la nostra città , l’umanità intera così lacerata da guerre, da disordini, affinché trionfi sempre il suo cuore immacolato e possa trovare in noi cuori e menti docili ad accogliere la parola del figliò”. A margine della celebrazione abbiamo chiesto a Francesco Antonetti cosa pensasse di questa festa:“Ho visto la spontaneità della devozione alla Madonna. Qualcosa di spontaneo quello che ho visto , ovvero la forte pietà popolare , la spiritualità popolare che vince al di sopra di ogni cosa e unisce non soltanto nella fede ma anche nella società. Tutto quello che le confraternite hanno vissuto nell’età popolare e hanno portato e sono ancora capaci di portare lo vediamo in una festa come questa. Vediamo persone che pregano, bambini accompagnati dai genitori, una società più sana, una società più buona una società che probabilmente può ancora insegnare e alliotanj dalla degradazione. Enna è una vera roccaforte per le confraternite e per la devozione popolare e deve essere portata come esempio”