Le lacrime di San Lorenzo, tra leggenda e religione.
Nelle notti di San Lorenzo, l’inquinamento luminoso oscura lo sciame delle Perseidi, ovvero le lacrime di San Lorenzo oscurate dalla luce. Nonostante questa discrasia anomala, occhi puntati al cielo per il tradizionale spettacolo delle stelle cadenti, anche se non tutti gli italiani avranno le stesse possibilitàdi vedere lo sciame delle Perseidi.Tuttavia se scientificamente il fenomeno è da attribuire al passaggio, all’interno dell’orbita visiva terrestre dei Perseidi (sciami meteorici della costellazione di Perseo e che la Terra annualmente incontra, nel suo giro intorno al Sole, dal 9 al 14 agosto) culturalmente la pioggia di stelle è stata elaborata in modo più poetico.
“Questa notte” è, infatti, dedicata da secoli al martirio di San Lorenzo, sepolto nell’omonima basilica di Roma, e le stelle cadenti sarebbero per la tradizione popolare le lacrime versate dal Santo durante il suo supplizio, che vagano eternamente nei cieli rendendosi visibilinel giorno in cui il Santo morì.Invero, occorre ribadirne la causa, ovvero il fenomeno delle “lacrime di San Lorenzo” si manifesta quando la Terra incrocia, una volta l’anno, la nuvola di detriti lasciati dalla cometa Swift-Tuttle. Quando le meteoriti, dette Perseidi, entrano nell’atmosfera terrestre si disintegrano a causa dell’attrito con l’aria e si rendono visibili sotto forma di scia luminosa.Nel 1866 quando l’astronomo Schiapparelli scoprì l’origine delle Perseidi, la massima intensità si verificava nella notte tra il tra il 10 e l’11 agosto. Oggi ci son o più stelle cadenti tra l’11 e il 13. Nel momento più intenso del fenomeno si possono contare fino a 160 scie luminose all’ora. Per vederemeglio la pioggia di stelle bisogna appostarsi in un luogo privo di illuminazione ed attendere la mezzanotte. E’consigliabile osservare in direzione nord-est, mantenendo lo sguardo a mezza altezza sull’orizzonte, sui 45° di inclinazione.