Gli ultimi 11 anni alla guida del Liceo Vittorini
“Ho costruito ciò che volevo”, la Preside Tuccio è in pensione
Si chiude un capitolo di vita per Angela Tuccio. Dal primo settembre la Dirigente scolastica del Liceo scientifico e linguistico Elio Vittorini di Gela è in pensione.
Una carriera professionale importante ed entusiasmante quella della Tuccio che ha iniziato la sua attività nel mondo della scuola lavorando in segreteria; poi ha vinto il concorso a cattedra d’italiano per insegnare nella scuola superiore di primo grado, quindi il passaggio nelle scuole superiori fino al concorso a dirigente.
“Così ho cominciato a conoscere la scuola sotto un altro aspetto – ha detto intervistata dagli allievi del suo liceo nell’ambito di un progetto di giornalismo per il giornale ‘Il nuovo Politecnico del Vittorini’ -. ( Clicca qui per leggere l’intervista integrale alla DS Tuccio )Ho capito che da dirigente avrei potuto fare di più! È questo il motivo che ha fatto sì che mettessi tutta me stessa nella dirigenza, perché ho pensato che la dirigenza non si dovesse esercitare chiusa nel proprio ufficio ma che la si dovesse svolgere attivamente tra gli studenti e con gli studenti ascoltandoli e rimproverandoli, se necessario.
Un percorso affascinante e limpido quello di Angela Tuccio che “chiudo con gioia, perché ho costruito ciò che volevo”, ha detto commossa salutando i colleghi e docenti nel corso della festa di pensionamento. “Lascio questa scuola come avrei voluto che fosse stata ai miei tempi la mia”.
La Dirigente Tuccio, da undici anni al Vittorini ripercorre le tappe più significative del suo percorso. “Abbiamo aperto il Liceo delle Scienze applicate, il liceo della Transizione Ecologica e digitale e il Liceo Biomedico. Il mio successore erediterà una scuola nuova, attiva, vivace, una scuola importante con studenti che hanno voglia di crescere. Spero che si continui nel percorso di vivacità di questa scuola, cheil mio collega dimentichi di essere un manager e torni un po’ più docente come ogni tanto ho fatto io”.
Numeri di rilievo quelli che hanno segnato la storia dell’ultimo decennio di questa scuola. «Io sono entrata in questa scuola nel 2013 quando vi erano 39 classi tra Liceo Scientifico e Liceo Linguistico”, ricorda la Tuccio. “In questi 11 anni le classi sono diventate 52 anche se a causa del calo demografico e del flusso migratorio che è ripreso da Gela verso il nord e che abbiamo avvertito subito nel periodo del covid, sono diminuite a 51”. E poi progetti Erasmus che sono stati una punta di diamante per il Vittorini, “uno dei successi che mi piace di più” con il desiderio che “il Vittorini sia la scuola europea per eccellenza. Abbiamo decine di gemellaggi con scuole europee”.
A proposito di scuole non italiane, c’è un indirizzo del Vittorini che si avvicina al modello europeo? «Sì c’è, ed è il TRED. Quello che dico può non piacere a tanti, ma il TRED è un liceo in cui le competenze sono al primo posto, la valutazione è molto flessibile e poi è quadriennale, il che lo pone fortemente al passo con le scuole d’Europa.
A festeggiare con la Dirigente Tuccio oltre ai docenti, al Dsga Francesca Tona ed al personale di segreteria anche numerosi dirigenti ancora in servizio o oggi in quiescenza.
“Una personalità di riferimento, al di là dell’anzianità di servizio, mai anziana per promuovere e coordinare nuovi progetti – scrive la neo dirigente dell’Itis Morselli Viviana Aldisio a nome degli attuali dirigenti di scuola in servizio -. Il nostro essere dirigente scolastico, che il sistema vorrebbe solo ridurre solo al ruolo di burocrate è invece essere proattivi, sempre protesi al servizio per il bene del prossimo e della comunità i cui protagonisti sono gli alunni dei quali tu hai conosciuto il vissuto ed hai contribuito a valorizzarne le competenze e costruire il loro futuro. Hai segnato – ha concluso – tante vittorie ma la più importante è festeggiare questa bellissima carriera”.
“Forte, decisa, caparbia nel portare avanti ognuno degli obiettivi che di volta in volta ti sei prefissata”, secondo Clizia Nobile, ex preside dell’allora secondo circolo Solito. “Mai nulla di nuovo o di non conosciuto ti ha fatto paura. La tua propensione l’abilità ad abbracciare tutto a non lasciare nessuno indietro e a non scoraggiarti di fronte ad uno ostacolo”.
Un pomeriggio di grandi emozioni per la Tuccio fino all’ultimo giorno a lavoro “per chiudere tutte le pratiche che mi competono”. “Dedicherò più tempo alla famiglia e certamente per realizzare il mio sogno: viaggiare”. È anche il nostro augurio.