Mazzarino. Grande partecipazione alla seconda edizione del festival della letteratura mazzarinese “Lettera alla madre”. Per il secondo anno consecutivo l’evento, realizzato nell’ambito dei festeggiamenti della Patrona Madonna del Mazzaro e ideato dal prof. Sergio Buttigè (poeta e scrittore di origini riesine), si conferma un importante momento culturale di poesia, musica e riflessioni che coinvolge la comunità mazzarinese. Quest’anno il festival, patrocinato dall’amministrazione comunale, si è svolto nell’antico chiostro di palazzo del Carmine scenario di molti eventi culturali estivi, dove il prof. Buttigè ha intrattenuto il numeroso pubblico dialogando con i suoi ospiti (autori e artisti) che si sono esibiti con dediche, poesie, testi e monologhi ispirati alla figura della donna madre.
“La parola mamma è la più importante del dizionario e il titolo di questo festival – afferma Buttigè (autore anche di una raccolta poetica di successo dal titolo “A domani”) – è ispirato a “Lettera alla madre” di Salvatore Quasimodo nella quale io stesso mi rivedevo quando andai a vivere a Milano, dove nella libertà di un anonimato estremo e nella conquista di spazi nuovi avvertivo forte il sentimento della nostalgia. In quella fame e sete di nuovi contesti sentivo la necessità di poggiare il mio orecchio al grembo di mia madre, il mio luogo di inizio”. Un grande plauso per la serata da parte degli amministratori e rappresentanti della confraternita presenti tra cui il superiore Sergio Toscano, gli assessori Giorgio Arena, Egidio Gesualdo, Filippo Alessi e Franco Lo Forte, il presidente della pro loco Filippo Bonifacio. Tutti hanno apprezzato il format proposto basato su un kit di buona musica, simbiosi col pubblico, scelta dei contenuti. Tra gli autori e interpreti: Maria Li Gambi, Pina Morgana, Anna Capici, Riccardo Turco, Cateno Gentile, Luigi Cinardo, Serena Bonanno, Giuseppe Pasqualetto, Marcuzzo Vincenza Rosaria, Giuseppe Paci, Ibrahima Sow e Mohamed KerfalaTourè e poi due artisti sul palco, il maestro musicista Luigi Boscaglia e l’artista cantante Marco Boscaglia. Tra gli interventi anche quello del piccolo Gabriele Toscano. “Se a livello intimo per me la poesia costituisce il contenitore della mia vita perché tutto ciò che mi accade lo osservo con il filtro della poesia, devo ammettere che essa ha anche una funzione sociale, comunitaria. – conclude il prof. Buttigè – E quindi la poesia non è il fine ma il mezzo per stare insieme. Cultura vuol dire innanzitutto non girarsi dall’altra parte e questi momenti ci ricordano che nella normalità di ogni giorno Mazzarino può dimostrare di essere una mini capitale della cultura. Ecco che la poesia è un momento per auto educarci perché non saremo mai “capitale della cultura” se ci giriamo dall’altra parte di fronte a qualcosa che non va e che non si addice all’essere comunità. Il festival deve continuare ad essere un incontro di voci e di modi di scrivere diversi che coinvolge dalla giovane studentessa di lettere al poeta contadino, dalla donna matura al pensionato, dal disabile al giovane immigrato. Tutti disposti a mettere il loro cuore a nudo attraverso le parole che, come lenti di ingrandimento, permettono di analizzare a fondo l’animo umano e la realtà che lo circonda. Ringrazio la confraternita nella persona di Sergio Toscano per la fiducia che ogni anno ripone su di me e l’amministrazione comunale nella persona del sindaco Mimmo Faraci per aver accolto con interesse gli eventi”. Dal festival anche messaggi di solidarietà e di tolleranza, spesso scelti dall’autore e promossi, di recente, nella sua Riesi all’interno di un evento simile. Sempre in onore della Patrona di Mazzarino il poeta (che oggi vive a Mazzarino con la moglie Ilenia Sanfilippo che presto darà alla luce la loro piccola Beatrice Maria) ha organizzato, su volontà della confraternita della Madonna, anche una serata musicale scegliendo quest’anno l’evento – tributo a Rosa Balistreri e alla tradizione popolare siciliana, con il gruppo “Cantu e Cuntu” (nato nel 2010) di cui Buttigè (chitarrista e percussionista) fa parte insieme a Giuseppe Di Legami (tastiera e fisarmonica) e Felice Rindone (chitarra e voce). Gli eventi trasmessi da radio onda due tv con Di Salvo e Paolo Bognanni hanno anche raggiunto il numeroso pubblico dei social.