Città Moncadiane: Architettura, Potere e Territorio, AA. VV. a cura di Giuseppe Giugno.
.Nella città dell’appellativo “Balcone della Sicilia”, la sicula Kentoripa (Centuripe), presso il Centro Culturale “Il Purgatorio”, è stato presentato il libro “Città Moncadiane: Architettura, Potere e Territorio” di AA: VV. a cura di Giuseppe Giugno.
A presentare Giuseppe Giugno il sindaco Giuseppe Giugno, ricordando che “Centuripe fu ….ancora una volta espugnata e definitivamente distrutta nel 1268 sotto Carlo d’Angiò, dopo la decapitazione di Corradino di Svevia. Nella fortezza si era chiuso il napoletano Corrado Capece, sostenitore di Corradino, con un gruppo di Toscani e di Tedeschi. Da lui probabilmente derivò al mausoleo romano, inserito nel castello, il nome che, per la omonimia, il popolo trasformò in Castello di Corradino. La distruzione fu operata da Guglielmo Stendardo, che lo storico Saba Malaspina descrive uomo di sangue, soldato feroce e crudele contro i nemici degli Angioini. Il territorio di Centuripe sotto gli Aragonesi tornò ai conti di Adrano. Pochi coloni alzarono per tre secoli tra le rovine i loro tuguri di paglia, fino a quando i Moncada nel 1548 ottennero l’autorizzazione di fare risorgere la vetusta Centuripe”. Di poi, l’intervento del prof. Antonio Mursia della Sapienza Università di Roma che ha affermato “Il passaggio tra Medioevo ed età moderna è vissuto a Caltanissetta in un clima di intense ed importanti trasformazioni urbanistiche, che rinnovano il volto dell’antico borgo. E’definita l’immagine di una città nuova, il cui impianto impostato sul disegno di una croce di strade stabilisce nel piano dellaNuntiata, già mercato della carne, lo spazio dove si sviluppa la nuova piazza Maggiore. Il processo di rinnovamento urbanistico continuerà nella seconda metà del Cinquecento col perfezionamento geometrico della nuova piazza e con l’apertura dello Stradone del Collegio secondo i modelli culturali tipici del tempo. A questo si aggiunge anche il ricco quadro dellelottizzazioni che interessano i quartieri del nuovo abitato urbano, eseguite col coinvolgimento delle magistrature municipali, come previsto dalla normativa urbanistica vigente nello Stato nisseno. Tali le trasformazioni messe in atto a Caltanissetta sotto il governo dei Moncada, attraversi le quali viene definito il volto della città moderna, rinascimentale nelle sue strutture, quale oggi continua a presentarsi ai nostri occhi”.Infine Giuseppe Giugno ha precisato che il volume offre al lettore “uno sguardo sui territori governati dai Moncada in Sicilia, tra Cinque e Settecento, da Caltanisetta alle aree etnea e madonitasino alla realtà aretusea per poi arrivare verso il nucleo girgentano saccense. Feudi e città rappresentavano gli elementi sui quali sireggeva e fondava l’esercizio del potere nell’isola. I Moncada, duchi di Montalto, di Bivona e principi di Paternò, oltre che conti di Caltanissetta, Adernò, Augusta, Caltabellotta, Collesano e Sclafani, e signori di altre terre, hanno lasciato i segni della loro committenza in opere che ne testimoniano ancor oggi la ricchezza. Impianti urbani di nuova fondazione, castelli, palazzi, torri, monasteri, conventi e luoghi della produzione sono sia espressione della gestione del territorio che attestazione del connubio tra architettura, arte e potere politico finalizzato a conferire al casato influenza nel Parlamento siciliano e i connotati della nobiltà urbana”.Giuseppe Giugno, curatore del volume (unitamente agli studiosi Simona Laudani, Rosanna Zaffuto Rovello, Angela Scandaliato, Marina Castiglione, Antonio Mursia, Luigi Sanfilippo, Vito Migliore, Paolo Dinaro, Rosario Termotto, Luigi Romana, Antonino Marrone, Antonino Ciaccio e Giuseppe Vito Internicola; con prefazione di Claudio Torrisi; Edizioni Lussografica di Caltanissetta), è architetto e PhD in Storia dell’Architettura e Conservazione dei Beni Architettonici. Ha pubblicato monografie, articoli e saggi sulla cultura urbanistica, architettonica ed artistica in Sicilia tra Cinque e Ottocento soffermandosi, in particolare, sui centri di Caltanissetta, Delia, Calascibetta, Modica e Capaci. Per la casa editrice de qua, ha pubblicato il volume “Caltanissetta dei Moncada: il progetto di città moderna” ed ha curato con Marina Castiglione il volume “La Sicilia del gesso: stratificazioni, tecniche costruttive e cultura”.
FOTO
1 Pianta topografica generale della contea di Adernò, Centorbi e Biancavilla propria dell’Ecc. Sig. Principe di Paternò (Archivio di Stato di Palermo, Fondo Moncada)
2 Luigi Guglielmo Moncada, Pietro Novelli, anni 30 del Seicento, collezione privata (Foto di Enzo Brai)
3 Chiesa di Sant’Agata, Caltanissetta, foto dei primi anni del Novecento