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Intervista a tutto tondo al deputato Stefania Marino

Stefania Marino, deputato del Partito Democratico nella attuale legislatura (XIX). Un passato da laica impegnata in attività ecclesiali. Laureata in Scienze strategiche e giuridiche. Attualmente componente della Commissione Agricoltura e della Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. La Marino è una “pasionaria” della politica. Dapprima capogruppo del Pd in Consiglio Comunale, sempre in prima fila a metterci la faccia. E tuttora continua ad essere vicina alla sua gente non trascurando il rapporto con essa quando non è a Roma.

Lei rappresenta una delle zone più povere della Sicilia, dal territorio ennese fino a quello delle montagne del messinese. Ciò le determina un compito difficile, ovvero quello di farsi portavoce in Parlamento, di istanze di povertà . Come vive tutto questo?
Sicuramente devo essere grata alla gente che mi ha eletta in Parlamento, però è chiaro che è difficile essere rappresentante di questi territori, mi costa dirlo ma il taglio dei parlamentari non è servito assolutamente a nulla perché questo Governo comunque ha implementato di personale tutti i ministeri e gli staff e quindi non era il costo dei parlamentari che incideva se guardate gli stipendi degli staff dei ministeri vi rendete conto che sono anche più alti di quelli del deputati .
E’ complicato seguire un collegio grande come “Enna- Messina” considerata anche l’orografia del territorio e la viabilità e per quanto io possa metterci la buona volontà facendo anche segreteria quando sono sul territorio non riesco a fare quello che vorrei, ovvero essere sempre presente dappertutto.

Prima di essere eletta era catechista. Le manca questo incarico?
Devo dire sì mi manca, sinceramente, avevo già smesso quando ero capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale.
Ho iniziato facendo politica, mi diceva un caro amico mio, senza saperlo, mi dedicavo alla gente ai bambini a tutte le loro necessità. Un giorno questo mio amico di cui desidero se possibile, ricordare il nome, Mario Ricerca, che purtroppo non c’è più, mi disse: “guarda che facendo politica magari puoi aiutarla ancora di più la gente”. Ed è vero, quando hai un ruolo istituzionale chiaramente puoi aiutare di più chi ha necessità di pagare le bollette, o la spesa o una rateizzazione per una casa di cui non può pagare l’affitto. E’ chiaro, quindi che quella era una vita dal punto di vista politico, perché per me la politica è mettersi al servizio della gente e dei territori sicuramente mi manca. Attenzione non che ora non lo faccia, ma è diverso, cerco di essere presente in Parlamento e occuparmi di tutte le questioni che riguardano il territorio e la mia gente però è chiaro che non posso più stare vicino alle persone del mio territorio come facevo prima anche se faccio sempre segreteria, vado a fare la spesa e al mercatino in modo che così se qualcuno ha necessità di vedermi per chiedermi qualcosa ci sono.

Nelle diocesi di Piazza Armerina e Nicosia vi sono delle Caritas molto attive. Nella sua attività di parlamentare, si raccorda con esse?Purtroppo non riesco a raccordarmi ma certamente se vengo chiamata sono sempre a loro disposizione. La città di Enna è povera e le attività economiche, indotto universitario a parte, sono pressoché inesistenti. Cosa propone? L’Università è l’unico vero volano che abbiamo ad Enna, però è chiaro che come che città capoluogo siamo penalizzati dalla viabilità. Vorrei ricordare a me stessa e a tutti che abbiamo lo svincolo chiuso da tre quasi tre anni e la panoramica da quindici . Queste arterie aiuterebbero tantissimo le attività commerciali. E’ necessario un piano di sviluppo per Enna e tutte le attività commerciali. Ad Enna si fa fatica ad andare avanti se vai per la via Roma è veramente una tristezza perché tutti i negozi sono chiusi.
Una proposta da attuare subito riaprire i negozi chiusi agevolando chi vuole investire negli affittii e nella fiscalità di vantaggio.
Poi farei come hanno fatto a Gangi. Le case chiuse che non si sa chi sono magari venderle a prezzi bassissimi dare possibilità ricostruirle però secondo i criteri architettonici di un tempo in maniera tale da rivitalizzare così il centro storico.
Poi se mi consente altre battute, il nostro territorio è prettamente agricolo zootecnico e la siccità ha penalizzato tutto il settore. Il governo sia regionale che nazionale non ha stanziato nulla anzi ha tolto 310 milioni di euro al comparto.
Voglio chiudere però con la speranza che ho nel cuore: c’è in progetto di aprire il policlinico, questo rappresenterebbe per Enna in opportunità unica oltre a un offerta sanitaria di eccellenza e formativa anche di lavoro e sviluppo per tutto il nostro territorio per tutta la nostra provincia e spero che questo si realizzi al più presto

L’autonomia differenziata. Cosa ne pensa e cosa sta facendo? E quali possono essere le sue ricadute sul territorio ennese.
Autonomia differenziata è un provvedimento che realmente spacca l’Italia in due perché uno dei principi sancito dalla legge e’ che ogni regione dovrà autofinanziarsi con il gettito fiscale. Lei pensa che noi abbiamo un gettito fiscale così alto da poter rendere la nostra Sicilia ricca?
Vuole sapere cosa penso, che succederà ? Avremo sanità, scuola, servizi pubblici e trasporti sempre più fragili e inadeguati alle nostre necessità.
Le famiglie che dovranno fare crescere in un contesto così povero i loro figli decideranno di andare nella regione dove si vive meglio e dove i servizi e il lavoro ci sono, ovviamente i nostri territori si spopoleranno. Le città’ ricche avranno ripercussione perché la gente si sposterà lì e non saranno pronte neppure loro per accogliere tutte le famiglie che si trasferiranno.
Voglio fare una riflessione sul Pd. Il mio partito, qualche errore l’ha commesso soprattutto quando nel 2001 si decise di modificare il titolo quinto e togliere la Questione Meridionale dalla Costituzione perché il problema del Meridione che tutt’ora persiste c’è, noi rispetto al Nord siamo indietro ed è chiaro che l’autonomia differenziata peggiorerà ancora di più questa situazione.

lei proviene dal mondo della sanità. Cosa pensa dell’iniziativa del governo di affrontare l’abbattimento delle liste di attesa?
L’iniziativa sarebbe stata ottima, solo che il problema è che non ci hanno messo una sola risorsa per cui al solito continuano a fare slogan elettorali senza dare concrete risposte alla sanità e non solo. Le voglio ricordare che il nostro caro Schifani ha potenziato le cliniche private a discapito dell’ospedale pubblico che deve essere salvaguardato, perché l’articolo 32 della Costituzione tutela la salute pubblica per ogni individuo e questo oggi viene a mancare.
Non solo, i medici vengono anche demotivati perché chiaramente hanno costruito un sistema dove ci sono medici che vengono pagati 150 € l’ora e chi invece di ruolo e si spacca la schiena da sempre con con lo stesso stipendio fa lo stesso lavoro di quello che viene pagato a 150 € loro quindi mi dica lei che sistema sanitario stanno portando avanti. la pandemia ci aveva resi consapevoli che mancavano medici e infermieri e quindi ci saranno aspettati dal nuovo Governo così come aveva promesso che avrebbe potenziato le risorse per assumere medici infermieri e invece anche questa non lo hanno fatto.

 

 

 

 

 

 



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