Fratello,
tu che vieni nella mia terra
non strapparmi il crocifisso.
Ti dico che la croce del mio Dio
è la prova di un amore
e il sangue che tu vedi
è un seme di speranza.
Fratello,
tu che entri nella mia vita
non strapparmi il crocifisso.
Ti dico che quel segno che tu temi
rende grande il mio coraggio,
apre pronte le mie braccia
a chi è solo e disperato.
Fratello,
tu che bussi alla mia anima
non strapparmi il crocifisso.
Non rubarmi dalle mani
la ragione dei miei giorni.
Non volere la mia morte
la tua morte.
Fratello,
non strapparmi il crocifisso!
Ti prego… ascolta la mia voce.
Lascia vivo nei miei occhi
il trionfo del perdono.
Quella croce che tu odi
è la luce di chi prega
è la via della pace
senza sangue
senza tempo.
Il poeta Vitantonio Boccia è nato a Terzigno (Na), un paese
alle falde del Vesuvio, dove vive. Sposato con due figli, docente in pensione
in materie letterarie, ha insegnato in una scuola media e nell’Istituto
Commerciale del suo paese. Scrive poesie per passione e partecipa a diversi
concorsi letterari con poesie e lavori teatrali. Sue poesie sono inserite in
diverse antologie poetiche, in quotidiani e riviste letterarie. Di recente ha
pubblicato una sua prima raccolta di poesie a tema religioso dal titolo “Non
resterò muto” come riconoscimento al Concorso “Parole e Poesia” di Formigine
(MO). Inoltre, con la poesia “Non strapparmi il Crocifisso” si è classificato
al primo posto al “Trofeo Penna d’Autore” di Torino.