Nel leggere il romanzo di Alessandro Geraci, mi ricorda “I limiti della confidenza” di Morton M. Hunt quando affermava “Guardatevi dall’impulso di ‘dir tutto’; invece d’avvicinare due persone è molto più facile che le allontani. “Quand’ero giovincello sognavo a occhi aperti la ragazza ideale che un giorno avrei amato. Naturalmente l’immaginavo bella, intelligente e dolce. Ma la sua qualità essenziale doveva quella di capirmi. Avrebbe ascoltato i miei pensieri più reconditi: non soltanto le speranze e i desideri, ma anche i ricordi e le malinconie, le pene e i peccati”. Tuttavia, chi sa perché, “non mi vedevo mai nell’atto di ascoltarla a mia volta. L’avrei avuta cara perché mi avrebbe capito e accettato com’ero, ma non mi veniva in mente di doverla capire e accettare com’era lei. E questo perché il desiderio di svelare sé stessi è proprio delle persone immature ed egoistiche insieme. Eppure, anche in età adulta, molti credono d’aver il diritto e quasi l’obbligo di manifestare alle persone che sono più vicine dubbi e paure, nonché i pensieri più tristi e più pessimisti”.
D’altra parte, secondo l’autore Alessandro Geraci “Non sempre la vita è prodiga di aiuti con i bisognosi che, spesso, non trovando in sé il necessario presidio protettivo per fronteggiarla con dignità, soccombono e sono costretti ad affrontarla miseramente considerandola una sventura naturale alla quale non possono sfuggire”. Il romanzo “La coperta di seta”, ambientato alla fine degli anni Cinquanta, è la storia di una giovane buona, bella, disinibita e anticonformista, ma preda dei pettegolezzi per alcune passate vicende della madre che condizioneranno non solo la stagione della sua giovinezza, ma il corso della sua esistenza. Mariolina, protagonista del romanzo, è quasi un’antesignana delle moderne femministe e come queste costretta a lottare con il moralismo puritano del tempo. C’è in lei una forza intima che la proietta verso l’impostazione di una vita con gli affetti, le premure e le gioie della gente comune. Ma un destino crudele e beffardo, una sorta di nemesi storica, infierirà sulla sua vita creando situazioni che dovrà affrontare con tanta forza d’animo e fierezza chiusa nella solitudine del suo dolore e della sua sofferenza.Leesperienze alterne cui sarà sottoposta plasmeranno il carattere e la psiche della protagonista che si troverà affossata in un ambiente anonimo e scialbo. La continua ed intima rievocazione dei ricordi, come unflash back insistente e irriguardoso, la precipiteranno nella disperazione e nella solitudine. Eppure questi ricordi la concilieranno con sé stessa, rendendola consapevole del male provocato, sviluppando una fine sensibilità che le consentirà di guardare il passato con occhio puro e menta lucida. Con ammirevole dignità e modesta ritroverà la speranza nella vita e la fede in un Dio mai prima cercato. Ed in questo ripiegarsi su sé stessa troverà il coraggio di ammettere le sue colpe, di comprendere quelle degli altri perdonando l’atteggiamento di quanti l’hanno conosciuta e voluto bene e che ora la isolano perché vittime di pregiudizi duri a morire. Fortunatamente la fede le si ripresenterà con un volto più pietoso e misericordioso simile ai raggidi sole che riportano in lei, nella sua stanza di sofferenza, la speranza e il desiderio di rinascere. Bella interpretazione di James A. Pire sulla preghiera che “deve essere la pietra angolare dell’amore per il prossimo”. Come bisogna pregare? La preghiera di adorazione non chiede nulla. Comincia con semplice atto di fede nell’esistenza di Dio e passa alla meditazione sulla Sua grandezza incommensurabile, sulla Sua assoluta purezza e perfezione, sul Suo amore misericordioso, per riaffermare che Dio viene innanzi tutto.Alessandro Geraci in questo enuclearsi di vicende gioiose e tristi ha voluto affrontare molte tematiche attuali quali l’amicizia, il matrimonio visto come isola felice, il rapporto con la maternità e i figli, la realizzazione di sé stessi, il dolore, la sofferenza, le vicende familiari, la solitudine, il rapporto con Dio e l’amore per la vita.In questi scenari di vita vissuta l’autore, con profonda umanità e sensibilità, conduce una disamina psicologica che tende a chiarire le movenze nascoste dell’animo umano avvicinandosi al cuore dei personaggi, scandagliando la loro psiche e lo scorrere della loro vita, senza la pretesa di giudicarli.E in questo campo mostra la sua profonda conoscenza dell’uomo, delle sue passioni e dello spirito che lo invogliano a ricercare la felicità e larealizzazione di sé stesso. Lo stiledel romanzo è colto, classico e garbato. La narrazione degli avvenimenti simuove su linee di fluidità, eleganza e scioltezza. La rappresentazione dei personaggi ed il loro mondo interiore sono sempre affrontati con estrema sensibilità ed umanità, e con uno stile descrittivo tipicamente manzoniano. La lettura, scorrevole e chiara, risulta piacevole ed appropriata per la terminologia utilizzata dall’autore soprattutto nella descrizione degli ambienti e dei caratteri dei personaggi. Alessandro Geraci, nato a Barrafranca (Enna) nel 1946. Laureato in lettere classiche presso l’Università di Catania. Ha collaborato con il Dipartimento di Glottologia e Dialettologia dell’Università di Catania, con ricerche sul dialetto barrese utilizzate nella pubblicazione del Vocabolario Sicilianodel prof. Giorgio Piccitto.Negli anni Settanta è stato impegnato in politica dove ha ricoperto diverse cariche istituzionali e di partito. Ha insegnato Lettere alle Scuole Medie e Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico “G. Falcone” di Barrafranca. Nell’ultimo decennio della sua attività ha ricoperto il ruolo di Dirigente Scolastico in Scuole Professionali e Licei della Provincia di Enna. Amante e appassionato del proprio dialetto, ha pubblicato il primo dizionario di termini del paese natale, Barrafranca. In precedenza ha pubblicato il saggio “Proverbi per una anno”, su Amazon il romanzo “Il colore dei ricordi”, il libro di poesie “Canti di vita” ed infine racconti di vita vissuta“I giorni dell’arcobaleno”.