Ha moderato gli interventi il biologo Maurizio Di Piazza, membro del Comitato Scientifico del Cemec della Repubblica di San Marino e responsabile regionale del Dipartimento Maxi Emergenze Sicilia della D.C. I lavori sono stati introdotti dall’organizzatrice dell’evento, la dott.ssa Caterina Seminara, dirigente nazionale D.C., che con emozione profonda ha accennato alla tragedia che ha colpito sia lei che il marito. “Una tragedia – ha detto- che mi ha dato un forte input per organizzare questo incontro puntando sulla prevenzione del cancro, oggi considerata la malattia del secolo. Questa esperienza mi ha fatto comprendere quanto sia importante analizzare a fondo l’ambiente che ci circonda che può determinare questo stato di malattia. Voglio che questo convegno sia un invito per tutti noi a prendere coscienza di questo problema e far si che non accada mai, a voi e ai vostri cari, quanto successo a me e alla mia famiglia”. Ad aprire gli interventi è stata la dott.ssa Maria Fascetto Sivillo, ispettore referente regionale per la sicurezza chimica presso il Ministero della Salute, che ha parlato di sostanze chimiche, di acqua e di cambiamenti climatici. Fascetto Sivillo ha rimarcato il fatto che “sul mercato si immettono sempre più nuove e sempre più numerose sostanze chimiche, molte delle quali sono altamente nocive; di qui la necessità di fare prevenzione e di organizzare questi eventi puntando sull’informazione trasversale per raggiungere il cittadino”. Parlando metaforicamente di disoccupazione, ha sottolineando che “la gente pur di vivere secondo gli standard sociali, acquista prodotti non di qualità. E purtroppo – ha detto- oltre un mercato ufficiale, c’è un mercato parallelo dove arrivano prodotti da paesi extra UE che non hanno la nostra stessa normativa che contengono sostanze chimiche pericolose”. Il dott. Carlo Santangelo, dirigente medico del reparto di Oncologia presso l’Umberto I di Enna, ha puntualizzato che l’obiettivo deve essere “ridurre l’incidenza dei tumori attraverso la prevenzione primaria, conoscendo cause ed eliminandole. Quello che noi facciamo come diagnosi precoce si chiama “diagnosi secondaria”, che ci dovrebbe permettere di cambiare la storia della malattia”. Invece, rispetto al problema, più volte tirato in ballo, di Pasquasia, come elemento determinante nell’incidenza dei tumori e Enna e nei siti circostanti, ha concluso Santangelo – “non vi sono elementi che possano far pensare a tutto ciò. La tesi è suffragata da alcuni studi fatti da geologi direttamente sul sito e dai dati incrociati con il registro tumori”. A intervenire è stato anche l’ex senatore Scilipoti, che ha parlato degli effetti dell’inquinamento delle plastiche sull’ambiente e sulla salute. A concludere i lavori è stato il segretario nazionale, Totò Cuffaro, che ha sottolineato come “ormai viviamo in una società che è cambiata profondamente: l’inquinamento è dato da tantissimi fattori, utilizzo delle plastiche per il confezionamento dei prodotti, telefoni cellulari, aumento esponenziale delle automobili, ecc. Bisogna cercare di vivere nel migliore dei modi, salvaguardando il più possibile anche l’ambiente. Una delle questioni più volte sollevate – ha continuato – è stata ad esempio quella dei termovalorizzatori, che è vero che inquinano ma molto meno delle auto che ogni giorno camminano per le strade. Non farli in Sicilia – ha proseguito – è stato dannoso perché la nostra isola si è trasformata in una discarica a cielo aperto. La raccolta differenziata non funziona perché quando l’utente separa i rifiuti, una volta raccolti, vengono poi ammassati tutti insieme, a parte vetro e lattine e non essendoci il termovalorizzatore non si sa poi cosa farne. Il nostro ambiente va difeso e valorizzato al meglio ma bisogna fare le cose con criterio”.