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Il culto cristologico del Crocifisso nella religiosità popolare

Aidone. Nella ricorrenza della festa dell’Esaltazione della Croce, che in Oriente è paragonata a quella della Pasqua e che si collega con la dedicazione delle basiliche costantiniane costruite sul Golgota e sul sepolcro di Cristo, l’Ordine Regionale dei Giornalisti di Sicilia, ha organizzato e programmato in Aidone un evento sul tema “ Il culto cristologico del Crocifisso nella religiosità popolare: come raccontarne la cultura della Croce nel primo secolo
francescano e il patrimonio artistico delle opere lignee seicentesche di fra’ Umile da Petralia”, con il patrocinio della Chiesa Maria SS. di Lourdes in Sant’Anna, della Fondazione Sicilia, del Comune di Petralia Soprana, dell’Associazione culturale Aesculapio di Palermo e dell’Ecomuseo Aidone-I Semi di Demetra.
Il crocifisso, e per l’artistica lavorazione del legno e per le misure del volto e delle mani, pare una copia fedele del crocifisso di Lucca, uguale a quella fatta a Palermo il 15 settembre 1602. Erroneamente il crocifisso della chiesa di Sant’Anna fu attribuito all’opera di Luca della Robbia o, addirittura, a quella di San Luca. Ma, da lunghe ricerche fatte, si è appurato che esso fu scolpito da fra’ Umile Pintorno da Petralia.
Questo frate per i suoi crocifissi si ispirò ai principi dei numerosi artisti che nel secolo XV si trasferirono in Sicilia e scolpì i crocifissi di Agrigento, Petralia Soprana, Milazzo, Ferla, Campobello di Licata, Caltagirone, Salemi, Catania, Agira, Naro, Caltagirone, Chiaramonte, Randazzo, Nicosia, Piazza Armerina, Mistretta ed Aidone.
Quindi vastissima l’opera di questo frate scultore, ma matrice unica: un realismo tale da poter quasi percepire il dolore, non fisico, ma spirituale, trasmesso dal corpo dei suoi Cristi morenti.
Fra’ Umile Pintorno scolpiva chiuso in una cella in totale contemplazione e, nella solitudine, lontano dal mondo, riusciva a trasmettere tutte le impressioni che riceveva nei volti dei suoi crocifissi. E nel crocifisso conservato nella chiesa di Sant’Anna dolore, rassegnazione e gioia di chi non ha sofferto invano si fondono e creano una “forte enfasi espressiva”, caratterizzata dalle tre famosi espressioni: espressione della passione e della morte, a destra di chi guarda; atteggiamento delle labbra al sorriso, a sinistra di chi guarda; rassegnazione e pieno abbandono dalla parte frontale.
Altre caratteristiche di questo meraviglioso crocifisso sono una piaga sulla spalla destra; una spina pungentissima conficcata sul ciglio e alcuni lividi circolari sui polsi e sulle caviglie, segni evidenti lasciati dalle strette funi.
Una leggenda narra che Fra’ Umile, avendo ultimato un crocifisso, non sapesse da quale parte inclinarne il volto, quindi rimandò l’attaccatura della testa al tronco per il giorno successivo, pregando e invocando l’ispirazione divina e il mattino dopo, con sua grande meraviglia, trovò il capo attaccato verso destra.Gioacchino Di Marzo afferma che Fra’ Umile Pintorno da Petralia Soprana scolpiva i suoi crocifissi con forme così perfette da gareggiare con lo stesso Gaggini.
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