13 Settembre 2024

Oggi ad Aidone evento  culturale e formativo su “Il culto cristologico del Crocifisso nella religiosità popolare

di Angela Rita Palermo

Nella ricorrenza della festa dell’Esaltazione della Croce, che in Oriente è paragonata a quella della Pasqua e che si collega con la dedicazione delle basiliche costantiniane costruite sul Golgota e sul sepolcro di Cristo, l’ Ordine Regionale dei Giornalisti di Sicilia, ha  organizzato e programmato in Aidone questo interessante evento con il patrocinio della parrocchia Maria SS. di Lourdes in Sant’Anna, della Fondazione Sicilia, del Comune di Petralia Soprana, dell’Associazione culturale Aesculapio di Palermo  e dell’Ecomuseo Aidone-I Semi di Demetra. [expander_maker id=”1″ ] L’evento prevede gli interventi istituzionali di: don Angelo Ventura (Chiesa Sant’Anna); Maria Concetta Di Natale (Fondazione Sicilia); Pietro Macaluso (sindaco di Petralia); Amedeo Rogato (Aesculapio) e Maria Rosaria Restivo (Ecomuseo), Relatori: Francesca Ciantia, storico della città; Sebastiano Fascetta, Scuola di formazione teologica; Vincenzo Gennaro, scultore; Giuseppe Giugno, storico dell’architettura; Giuseppe Ingaglio, storico dell’arte; Salvatore Anselmo, Università degli Studi di Palermo; don Paolo Buttiglieri, giornalista. Concluderà i lavori della giornata di studi il giornalista Salvatore Di Salvo, tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, e don Giacinto Magro, teologo. Introduce e modera, il giornalista Nino Costanzo. Il seminario, che vedrà la partecipazione di numerosi giornalisti ma anche studiosi e diversi appassionati di storia locale, permette di accrescere ulteriormente l’offerta formativa a cui tanti giornalisti e non possono accedere mirando alla formazione specifica di chi si occupa professionalmente di informazione. È un impegno che, ha detto Nino Costanzo, “riveste particolare importanza soprattutto per i temi della religiosità sacra e del turismo culturale, questi indossano un considerevole effetto sociale con grande delicatezza, panorami, quali sono, di riecheggiamenti e attese e speranze che si possono concepire presso il convincimento pubblico”. L’allegoria figurativa meglio di qualsiasi altra rivela l’enigma  della natura divina che disuguaglia l’unità, è la Croce.  Questa, ha detto ancora Nino Costanzo, “per tradizione o per inerzia mentale, la si lega da sempre al Cristianesimo, ma la croce, patibolare o meno, è in effetti un simbolo di una età passata da gran tempo; reperti preistorici ne raccontano perfino l’età neolitica, per non dire poi della croce egiziana ansata, della svastica tibetana o della croce azteca di Tlaloc,  tutte di epoche precedenti al Cristianesimo.  La verità su questo simbolo palesa perciò la società umana in termini di evoluzione, di comunicazione culturale e anche giornalistica”. Col seminario in questione si è certi di professare nella formazione specifica, e in particolare sui profili della scrupolosità d’informazione che da sempre istituiscono una prima linea di lavoro e di legame nella comunanza generale fra gli esseri umani: la nozione di Croce ci insegna, ha detto infine il Costanzo, “da dove veniamo, ci fa apprendere dove siamo e dove andiamo, rivelando dal mito l’arte, dalla religione la Giustizia che norma la società e dunque anche la scienza giornalistica ch’è parte di questo universo. Con l’idioma della Croce, la religione e la scienza, l’uomo si è costruito il proprio sapere, che lo rende capace di comprendere, intendere e organizzare la propria esistenza. Proprio nella cultura della Croce l’uomo ha superato i limiti della vita organica e la sapienza che ne deriva è esattamente ciò che dà forma e senso al metodo di guardare al mondo per migliorarsi di continuo. Avere nozione della Croce cambia il modo di recepire qualunque messaggio, e perciò di elaborarlo e di trasmetterlo e tramandarlo, permette cioè di esprimere nuovi avvicinamenti giornalistici fra stati d’animo, parole, percezioni, sembianze”. [/expander_maker]

 

 

 

 

CONDIVIDI SU